Posts written by Pynno_97

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    P.S. 3. I topic di aiuto o consigli per visitatori non sono fatti per conversare
    Mi spieghi allora il senso di questo topic? E perchè è qui e non nelle sezioni di battling?
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    ok, quel "Più due pesci" mi ha steso.
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    Non capisco il senso di questa guida. Se vogliamo classificare i Pokémon in se Magikarp e Feebas non han motivo di esistere in quanto allora tutte le preevo dovrebbero essere considerate.
    Accelgor e Slowking sono abbastanza utilizzati nel battling, fatti un giro su PO di tanto in tanto

    E io non incontro altro che Slowpoke nell'online
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    “Questa creatura...”
    «Nick!»
    “Ha parlato! No, un momento, è mio zio. MERDA, MIO ZIO!”
    «Nick sei li?»
    “Non so se funzionerà ma l’M-EC dovrebbe ricomporre la tua struttura molecolare perfettamente, dovrebbe preservare la tua vita”
    Senza pensarci due volte puntai l’M-EC contro quell’esserino, non potevo permettere che mio zio se ne impadronisse, lo avrebbe venduto a chi sa quale laboratorio per un po’ di fama e la giusta quantità di denaro.
    «Nick dove sei?»
    Lo sentivo sempre più vicino, presto mi avrebbe visto e sarebbe stato difficile spiegare perché ero fermo davanti al buco che il cristallo aveva formato cadendo a terra, superai il buco e mi stesi per terra facendo meno rumore possibile. Mi finsi svenuto.
    «Nick! O mio dio, Nick! Stai bene! Cosa hai?»
    Sono sempre stato un grande attore
    «Io cosa ho? Niente, mi gira solo molto la tes...»
    Finsi di svenire, di nuovo
    «Nick!»
    Mi prese a schiaffi
    “Ma che mi tocca fare?”
    «Nick alzati!»
    «EH, zio, che c’è?»
    «Nick, riesci ad alzarti?»
    «Dove siamo zio?»
    «Nel bosco a bordo città, ricordi? Dovevamo testare l’M-EC»
    «Ora ricordo, cosa è successo?»
    «Un piccolo frammento di cometa si è staccato ed è caduto nel bosco, ti ho perso di vista e quando ti ho trovato eri svenuto»
    «Capisco... cosa... cosa potrebbe essere stato?»
    Mio zio guardò il fosso dietro i miei piedi
    «Probabilmente ti sei spaventato davvero troppo e sei inciampato, nel tuo stato di iperagitazione la caduta ti avrà spaventato al punto da farti perdere i sensi... credo»
    “Come fa a a bersela?”
    «Dove è che siamo?»
    «Siamo quasi ai margini del bosco, riesci a camminare?»
    «Non lo so, non credo»
    «Poggia il braccio sulla mia spalla e andiamo»
    Finsi di zoppicare un po’, mio zio si preoccupava sempre per me, si era anche dimenticato dell’M-EC.
    Ormai era notte, era stata una giornata estenuante ma non potevo addormentarmi così.
    “mio zio domani si sveglierà e si ricorderà dell’M-EC, non mi sarà consentito toccarlo con tanta facilità, devo nascondere quell’essere altrove”
    Se c’era una cosa che adoravo di quella casa era l’albero, un bel melo, bello grosso che arrivava fino al secondo piano di fronte alla mia finestra. Mio zio dormiva al piano di sotto quindi potevo anche consentirmi un rumore di tanto in tanto
    Presi l’M-EC dalla mia borsa, aprii la finestra e mi lanciai contro il melo sperando di prenderlo per davvero.
    Presi uno dei rami più grossi su cui avevo stretto un panno per non scorticarmi le mani, iniziai a andare verso il tronco, da li fu facile scendere.
    “Dove posso nasconderti?”
    Ripensai a tutti i luoghi abbandonati in città, luoghi da cui era impossibile fuggire per lui.
    “La casa abbandonata dei Freda!”
    I Freda si erano trasferiti in America da tempo lasciando incustodita la vecchia casa, strutturalmente era in buone condizioni ed era impossibile entrare senza chiavi, caso vuole che avevo visto Francesco, il figlio dei Freda aprire casa una volta che era senza chiavi.
    “maledizione... ma perché sto facendo tutte queste storie? Magari è anche morto dopo la conversione in energia!”
    Feci uscire quel piccolo mostro dall’M-EC
    «Jir!»
    «Vedo che sei ancora vivo, peggio per me! Ora devo trovare un posto dove nasconderti, quanto vorrei le dannate chiavi della casa dei Freda! Avrei risolto ogni cos...»
    «Jir!»
    Mi sentii in mano qualcosa, aprii il pugno e restai incredulo
    <<questa... questa è una chiave!»
    «Jir»
    Sembrava compiaciuto
    <<come è possibile? Aspetta sarà mica la chiave dei Freda?»
    «Jir>>
    Disse annuendo
    «Tu mi capisci?»
    «Jiiir!»
    «Sai, credo che ti chiamerò Jir, visto che non dici altro, devo essere davvero morto qualche ora fa, tutto questo è assurdo>>
    Andai per curiosità a testare la chiave sulla porta di casa Freda, girava, senza intoppi.
    Aprii la porta, polvere, polvere ovunque ma almeno avevo un posto dove farlo stare.
    Chiusi la porta per controllare lo stato di casa
    «Jir?»
    «Tu ora starai qui, non potrai più uscire da questa casa»
    Jir sembrava quasi triste a sentir quelle parole
    «Io ora devo andare, tornerò a farti visita domani ok Jir?»
    «Jir.»
    Sembrava contrariato
    «Jiiir!»
    “Non riesco a muovermi!”
    «Jir! Jiir!»
    Le porte, le finestre erano circondate da un alone rosato
    “Che razza di piccolo demonio è?”
    Pensai in preda al terrore, riuscii a muovermi di nuovo
    «Jir!»
    Ora sembrava di nuovo felice
    «Jir, io devo andare, non posso restare qui»
    «Jir»
    Non voleva saperne, non potevo uscire, dovevo restare li con lui
    «Mi arrendo, cosa vuoi fare con me?»
    Iniziò a volare
    «Jir, tu voli!»
    Eravamo al buio per evitare di far capire che c’era gente in casa ma riuscivo a vederlo bene anche senza luce: uno spettacolo, ruotava piano, volteggiando qui e li in un vortice fatto di quei piccoli nastrini gialli
    «Jir»
    Si fermò a mezz’aria, alla mia altezza
    «Jir! Sei spettacolare, che poteri hai?»
    «...Jir!»
    «Me l’aspettavo una risposta simile»
    Mentre Jir volava uno dei tre fogliettini verdi si staccò dalla testa, era quello della punta superiore.
    Lo presi e riprovai a leggerlo, aveva degli strani disegni, figure con un occhio solo, simili a lettere
    “Guarda, quella sembra una N”
    “Quella una K”
    “... Un momento”
    Inorridii quando riuscii a capire tutta la scritta, erano solo quattro lettere:
    N I C K
    «Jir? Jir cosa è questo?»
    La palpebra che Jir aveva sulla pancia si aprì, uscì un grosso occhio blu
    «Jir cosa stai facendo?»
    «Jir!»
    Era una voce spaventosa, cupa, rabbiosa
    «JIIIIIR!»
    Diede un ultimo urlo, poi iniziai a non distinguere più nulla, svenni e questa volta per davvero.
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    Benvenuto nanche a nome io (scusa il ritardo) c:
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    «Sorprendente»
    Esordì lui
    «Dopo tanti anni i generatori di emergenza funzionano ancora, li costruii io stesso per questo non mi meraviglio ma chi avrebbe detto che la buon’anima di Acromio sapesse creare bestie capaci di farmi la concorrenza? Questi vecchi rottami traggono energia da quelle nuvole tossiche di cui il Mondo Distorto è pieno, una piccola messa a punto e con l’enorme quantità di gas velenoso qui intorno dovremmo avere elettricità per qualche anno forse, sperando che ci serva per molto meno»
    Aggiustare i generatori era una di quelle cose che dovevamo fare, un po’ per la nostra primaria necessità un po’ per non cadere vittime della nostra pazzia, pensai che sarebbe stata la cosa più sensata trovare una storia lunga da raccontare. Ovviamente restavamo l’uno la nemesi dell’altro ma sapevamo che per uscire da questo inferno avremmo dovuto collaborare.
    Nel mondo distorto il Tempo e lo Spazio sono Chaos, non è quindi facile tener conto delle ore che passavano, lo spazio si deformava quasi di continuo , tutto ciò aveva qualcosa di spaventoso.
    “questo... non voglio nemmeno sapere che cosa fosse quando era vivo, è freddo e ha un sapore orribile ma è meglio di niente”
    «Quando stavamo venendo qui ho notato la montagna bucata...» tentai di iniziare un discorso
    «Quel colosso è stato testimone di una delle prime battaglie di questo mondo»
    «Sul serio?»
    «Non dico balle, è stata in quell’occasione che catturai Giratina, il bastardo mi stava per uccidere, mi aveva imprigionato dentro questo mondo e non voleva lasciarmi andare, alla fine lo feci schiantare contro la montagna, l'ha perforata, come puoi vedere ma non è riuscito, ovviamente, a oltrepassarla»
    «Beh, mi ricordo che ruolo ha avuto Giratina nelle nostre imprese, senza quella montagna tutto ciò sarebbe stato impossibile, è quasi comico, una cosa inutile come una montagna nel mondo del Chaos è stata indispensabile in qualche modo per ottenere la vittoria»
    «Quando combattevamo fianco a fianco, te lo ricordi Paul? Era qualcosa di spettacolare, l’estrema coordinazione delle mosse, la precisione dei nostri attacchi, le nostre strategie... Non sbaglio dicendo che eravamo dei grandi lottatori!»
    «A lottare, pianificare e duellare siamo ancora bravi entrambi, abbiamo solo preso strade diverse»
    Gli risposi io quasi con freddezza
    «Che bei tempi spensierati, senza così tante ombre da cui guardarsi, con un nemico comune»
    «Eri qualcosa di straordinario, mi ricordo ancora la nostra prima avventura ma mi sono sempre chiesto una cosa: hai organizzato sempre tutto da solo, mi sono sempre chiesto chi sei in realtà e di cosa sei capace»
    «Vuoi sapere come inizia la mia storia? Come sono arrivato fin qui? Lo sai, è una storia molto lunga»
    Io guardai in direzione dell’infermeria
    «Credo che fin quando lo “scava montagne” non si riprenderà potresti raccontarmela anche tre volte quella storia>>
    «Ci vorrà tempo, magari Ho-oh preferirebbe andare in giro, magari andare a caccia...»
    Trattenne una risata che scoppiò nella frase successiva
    «SEMPRE SE LA TERRA DEL MONDO DISTORTO GLI DA SODDISFAZIONE! HAHAHAHA»
    Sapevo bene a cosa alludeva, sebbene i Pokémon leggendari come Ho-oh e Giratina fossero epicità vivente durante le battaglie spesso, se fra loro e l’uomo che li accompagna non c’era sintonia, combinavano disastri. Ricordo ancora quando ottenni Ho-oh, non riuscivo a comandarlo mentre volava, risultati? Ci schiantavamo, non ci facevamo niente ma Nick iniziò a mettere in giro la voce che a Ho-oh piaceva cacciare la terra visto che si buttava in picchiata appena emergeva una pianura libera dagli alberi, ovviamente fra le risate di tutti i presenti... mi mancano quei tempi, quando eravamo alleati contro un nemico comune e non acerrimi nemici
    «Lascerò andare anche lui se non ti dispiace»
    Mi guardai intorno, la sala era immensa ma le uniche persone e Pokèmon eravamo io, Nick e Ho-oh che si trovava sotto l’enorme arcata della porta
    “Lui chi?” Mi chiesi in un primo momento per poi vedere quell’onda, quel muoversi di piume che simboleggiava la sua presenza, la sua visibilità, in un lampo dietro Nick comparve il suo Pokèmon migliore: Latios
    «Anni che lo conosco, ho anche sua sorella la quale ha i suoi stessi poteri e ancora mi dimentico dove si trovi»
    «Le sue non erano ferite gravi, non può combattere ma mi ha continuato a seguire ovunque. Dicevamo, vuoi sapere la mia storia vero?»
    «La nostra storia»
    «Per arrivare alla nostra storia dobbiamo partire da questa»
    Alzò la mano sinistra e poggiò sul tavolo quella sfera, a guardarci dentro sembrava di vedere un altro mondo ma non brillava più del suo potere, la sfera di nebbia la chiamava, la Mist Ball, io me ne intendo di Pokéball ma ancora non ho capito il suo funzionamento, gli consente di catturare quanti Pokémon vuole se questi non hanno la forza di combattere, solo con quella può scatenare il finimondo rilasciandoli dove vuole o peggio...
    «Eh si, la mia buona vecchia Mist Ball non brilla più come una volta, lo avrai notato, il suo potere si è indebolito, è ancora perfetta ma la mia pazzia l'ha logorata dentro, comunque la storia di questo oggetto magnifico inizia.... saranno stati tre anni, si: tre anni fa, ero l’assistente di mio zio, Zack, al suo laboratorio e per assistente intendo che lo accompagnavo, stavo con lui e gli passavo qualche foglio quando serviva, ero diventato il “cameriere” degli scienziati ormai, non che mi dispiacesse, non avevo molto da fare li dentro ma le ricerche che facevano mi interessavano, non ci capivo molto, avevo 16 anni ed era impossibile contribuire ma vedere mio zio mettere dati nel PC, prove di materiale e calcoli di ogni genere e tipo ha un che di affascinante. Il progetto su cui lavorava mio zio era un progetto importante ma diciamo che, un po’ per cattiva fama e un po’ per mancanza di fiducia la comunità scientifica non riponeva molte speranze in quel progetto. Il nome del progetto era M-EC ovvero Mass-Energy Converter. Come ti suggerirà il nome l’M-EC era un congegno capace di cambiare le leggi della fisica moderna, dalla relatività in se, un'inversione controllata di qualsiasi cosa dallo stato materiale a quello energetico. Un progetto geniale ma mio zio aveva dei precedenti con i suoi progetti “geniali”, non aveva una gran bella reputazione e la nostra equipe era scadente, le attrezzature non erano le migliori nel loro campo ma per la prima volta da quando ho memoria sembrava quasi che mio zio stesse portando a termine qualcosa.
    Poco dopo il mio 16° compleanno l’M-EC era ormai pronto, vennero condotti dei test con risultati quasi eccellenti, nove volte su dieci si riusciva a riportare l’oggetto utilizzato per il test alle sue condizioni originarie, l’energia ottenuta dalla conversione della massa di tale oggetto poteva anche essere riutilizzata, quest’invenzione avrebbe rivoluzionato non solo il mondo fisico ma anche quello energetico ma a mio zio non bastava. Zio Zack è sempre stata una persona con le manie di grandezza, voleva dimostrare a tutti che le sue invenzioni funzionano, voleva dare una prova schiacciante dell’efficacia di quel macchinario. Volendo dare una dimostrazione evidente della portata e della distanza da cui può essere usato e dell’evidente conversione della massa, andammo in un osservatorio dove aveva istallato un macchinario che doveva “puntare” il raggio di conversione del M-EC contro... non ci crederai, chi è tanto stupido da farlo? Pensò di utilizzare l’M-EC contro un asteroide che secondo i calcoli degli astronomi si sarebbe dovuto vedere quella sera per una ventina di secondi. I calcoli erano stati fatti, eravamo solo io e lui, non voleva altri ricercatori fra i piedi dopo che la fase di progettazione era stata completata.
    Io ero sul terrazzino a guardare il panorama, era una magnifica collina, ai suoi piedi da un lato c’era una piana e dall’altro si scendeva in una scogliera sempre più ripida verso il mare. Sulla collina e sulla piana c’era una foresta molto fitta che faceva da cornice al piccolo paesino di San Giacomo. È strano pensare che un paese con un nome simile non abbia nemmeno una chiesa, un piccolo borgo quasi isolato dal resto del mondo, io e mio zio vivevamo li dopo che i miei genitori... Mentre pensavo con lo sguardo alle stelle la vidi, quella... non so se si potesse chiamare cometa, non ho molta esperienza in astronomia, cometa, meteora, stella cadente, per me era solo bellezza, quasi uno spirito. Era di un blu acceso e lasciava una scia dietro se che non riesco nemmeno a descrivere! Vidi il raggio rosso uscire dal tetto dell’osservatorio, mio zio doveva aver attivato l’M-EC, rientrai per dargli una mano per quanto io possa essere di aiuto.
    «Allora, ha funzionato??»
    «La vedo ancora, all’inizio era comprensibile ma ora... Credo che il test abbia fallito, dammi un attimo per controllare l’energia all’interno dell’M-EC»
    Un breve momento di silenzio
    «Non ci credo, non può essere!»
    «Che è successo?»
    «La ho presa di striscio, il macchinario che ho costruito ha puntato male questo dannato affare, ho preso...»
    «Non hai preso un cazzo! Un esperimento su mille ti riesce bene e ti fai fregare da un errore di calcolo?»
    «Nick, ci ho provato»
    «Sei un idiota!»
    Parole dure ma mio zio aveva combinato l’ennesimo fiasco, non ne potevo più di questa storia
    «Nick, il M-EC funziona bene. La comunità scientifica non lascerà stare per un esperimento fallito»
    «Potrebbero finanziare qualcun altro ora che si è scoperto che il progetto è vagamente possibile, potrebbero addirittura “comprare” l’M-EC per un miliardesimo del suo valore»
    «Tenteremo un altro esperimento di proporzioni meno titaniche allora...»
    “esagero sempre a rimproverarlo, poi si mortifica e mi sento in colpa...”
    «Direi che è il momento di tornare a casa, stammi vicino, visto che è così un impiastro portalo tu, magari guardandolo, portandolo e sentendolo vicino a te capirai la sua vera importanza»
    Mi disse lui porgendomi l'M-EC. Ci incamminammo per il bosco che ricopriva il colle quando vidi una fioca luce, molto più fioca dell’alba ma era visibile.
    Alzai gli occhi al cielo: la cometa o quello che era brillava di una luce molto più forte di prima, un azzurro tendente al bianco.
    «NICK!»
    Mi urlò mio zio
    «NICK, LASSU!»
    Alzai lo sguardo e inorridii: un frammento di cometa, piccolo ma che si muoveva a grande velocità stava precipitando
    «NICK! Non farà grossi danni! Dobbiamo scappare ora! Dovrebbe colpire una zona alle nostre spalle! Corri verso la città!»
    Il tempo si allungò, i minuti sembravano ore, i secondi minuti, quel dannato affare sembrava appeso in cielo esitando a scendere poi sia io che mio zio vedemmo quello spettacolo quasi terrorizzante: la collisione con l’atmosfera, continuava a scendere sempre più veloce
    Non so bene neanche io come, dovevo averla fissata troppo a lungo ma quando mi girai mio zio era sparito.
    “maledizione, NICK! SVEGLIATI! SCAPPA!”
    Avevo le gambe bloccate, non riuscivo a muovermi, ero terrorizzato. Quel meteorite scendeva troppo piano... era strano e non solo: aveva cambiato direzione
    “Il vento, ma certo, il vento, sarà quello... CHI VOGLIO PRENDERE IN GIRO! Il vento non può spostare i meteoriti”
    Scendeva piano, sembrava quasi un angelo senza il corpo, un’aura blu lo avvolgeva. Questo non era tutto: stava venendo verso di me!
    Iniziai finalmente a correre ma lo avevo sempre dietro, roba di istanti fin quando non mi superò passandomi a pochi centimetri dalla testa, ormai fluttuava, non precipitava. Sarà stato a due metri da terra quando mi piombò di fronte ai piedi
    L’M-EC iniziò a brillare della stessa luce blu della cometa, avevo visto mio zio usarlo un paio di volte, c’era una sorta di pulsante per l’attivazione del raggio, un alone blu coprì entrambi, a un certo punto i due aloni su unirono, strinsi l’M-EC senza volerlo e attivai il pulsante. Colpii di nuovo con il raggio il meteorite, sembrò scrostarsi da quelle rocce che si erano fuse mostrando il suo vero volto: un cristallo.
    Poco dopo anche il cristallo si dissolse nell'aria lasciando il posto ad un piccolo essere.
    Aveva la testa a punta, sembrava una stella, gialla con solo le tre punte superiori e su ognuna di loro c’era un fogliettino di carta verde con scritte in un carattere strano, simile all’alfabeto ma con degli... occhi. Aveva una sorta di marsupio sulla pancia ma a guardarlo meglio mi resi conto che era.. strano lo so: un occhio chiuso. Il corpo era grigio e aveva dei nastrini gialli intorno, aprì i suoi due occhi “normali” mi guardò e con un filo di voce mi disse
    «Jir?»
    “Che cosa è mai questo? Oddio, sono morto, sto sognando, sto delirando!”
    «Jir!»
    Non sapevo che quel piccolo essere sarebbe stato la chiave per un viaggio che mi avrebbe portato in tempi, dimensioni, mondi e realtà diverse. Non immaginavo nemmeno che quello che ora chiameremo un Pokémon avrebbe esaudito ogni mio desiderio.
  7. .
    C’era uno strano silenzio, un insolito silenzio. Giratina era appena crollato sulla fortezza che aveva gettato nel Chaos tre mondi, fu il boato che ne seguì a rompere quella calma insolita, quella calma era l’ultimo resto del più grande, del più importante scontro che i nostri mondi avessero mai visto. Il bene contro il male, Paul contro Nick, Ho-oh contro Giratina, tutto finì con la sconfitta del male ma in quella indecorosa sconfitta anche il bene fu trascinato nell’oblio.
    <<cosa pensi di fare ora? Giratina, il mio asso nella manica, ormai non può più aprire gli occhi, a essere sincero non so se li riaprirà mai, siamo bloccati qui, nel Mondo Distorto, a metà fra una dimensione e un’altra... Vuoi uccidermi? Prego, fai pure se questo ti servirà a qualcosa, nella vaga possibilità in cui Giratina si rialzerà senza di me come farai a comandare l’apertura del portale? Pensi sul serio che ti ubbidirà solo perché sei il grande Paul il “magnifico”? Non siamo in una favola, Giratina è la Bestia Sacra del Chaos e sono l’unico capace di domare quell’essere demoniaco, una volta sveglio ti darà la caccia, sempre, uccidila e resterai qui in eterno>>
    Nick mi guardava con un’aria compiaciuta, aveva perso e ne era perfettamente consapevole eppure pareva divertito dalla situazione, sapeva che anche se lui aveva perso io non potevo muovermi senza il portale di Giratina
    <<una grossa carica energetica basterebbe a far strappare lo spazio fra i due mondi e aprire un varco di fortuna>>
    Azzardai io tentando di intimorirlo
    <<una carica energetica? È ridicolo, per quanto Ho-oh sia potente non è capace di sprigionare tale energia e nemmeno Latias, fattene una ragione: sei bloccato qui, nel Mondo Distorto, nel mio mondo>>
    “Merda! Non ne vuole sapere! Andando di questo passo finirò per perdere, lo ho battuto in battaglia ma non ho ancora vinto la guerra”
    <<quindi>> ruppi il silenzio, un silenzio meno insolito di prima <<cosa pensi di fare? Uccidermi? Sei ricercato dalla polizia di due mondi diversi, pensi sul serio di riuscire a scappare ancora? Ho capito tutto sui tuoi piani tranne il movente, dove attaccherai, chi ucciderai, cosa distruggerai. Sei come un libro aperto ormai!>>
    <<no, non voglio ucciderti, non ancora>>
    <<vecchie memorie che tornano a tormentarti? Sei sempre stato piuttosto nostalgico>>
    <<per tanto tempo sei stato cosa più si avvicinava a un amico per me, non ti ucciderò, non ho mai voluto ucciderti ho solo voluto scavare dei grossi solchi nella tua mente e nella storia del mondo, solchi che hai colmato prontamente, non c’è che dire ma posso sempre farne altri>>
    <<io non ucciderò te, tu non ucciderai me, il Mondo Distorto è sempre stato come una seconda casa per me, la sfida contro l’uomo misterioso, i nostri vecchi rifugi, se abbiamo fortuna c’è addirittura vecchio cibo in polvere nel nostro rifugio alfa, se hai intenzione di collaborare fin quando siamo qui dentro indicami la strada per quel posto>>
    <<vuoi camminare? Ho sempre costruito i rifugi molto distanti fra loro, a piedi non sarà facile>>
    <<per un po’ ti consentirò di cavalcare insieme a me e Ho-oh, riprenditi Giratina>>
    Montammo su, io ero seduto come sempre sulla parte superiore della schiena di quel meraviglioso Pokémon, tenendomi stretto a quel collo certe volte mi sembrava quasi di sentirne il respiro anche nel mezzo delle battaglie anche se quando Ho-oh doveva scendere in campo era meglio non avvicinarsi a causa della sua furia e dell’immenso calore che sprigionava. Nick era seduto quasi sopra la coda, latias era fra le zampe di Ho-oh, anche lei priva di sensi.
    In quella zona Nick aveva trovato il modo (magari con molti Pokèmon volante) per allontanare le nubi tossiche che si formavano con lo squilibrio fra mondo esterno e Mondo Distorto ma subito un po’ distanti dal castello collassato le nuvole iniziarono a comparire copiose, Ho-oh aveva già solcato i cieli, se così si può definire uno spazio nero senza fine con solo isole di rocce fluttuanti sotto di se, di quel mondo molte volte e ne conosceva bene i pericoli ma bisognava sempre stare attenti.
    Passarono le ore prima che Nick mi chiamò, io allentai la presa sulle strisce di cuoio che avevo messo a Ho-Oh come imbracatura e gli scesi vicino
    <<cosa c’è?>>
    <<il rifugio alfa dovrebbe essere a pochi minuti da qui, riconosco quell’enorme montagna bucata!>>
    <<non mi hai ancora raccontato la storia di quella montagna!>>
    <<avremo il tempo per le storie, ora pensa a guidare questo pappagallo multicolore!>>
    Effettivamente Ho-oh era... un perfetto idiota. Uccello di sembianze e nel cervello se lasciato senza guida un attimo era capace di proseguire dritto sbagliando una strada che aveva fatto migliaia di volte così tornai su arrampicandomi lungo le imbracature di cuoio.
    Pochi minuti dopo iniziai a riconoscere molto bene il territorio, diedi uno strattone a una delle redini, Ho-oh iniziò a scendere in picchiata in una pazza acrobazia fra quelle isole disperse nel Chaos, appena scesi sotto un’isola si vide chiaramente la porta nascosta nel fianco della montagna
    <<questo è il mio rifugio migliore, forse anche migliore del forte da cui ho innescato una bomba di terrore nel mondo>>
    <<di sicuro è la montagna più grande del mondo distorto, degna di essere il nostro rifugio alfa>>
    <<sono anni che non entro qui dentro, almeno non ci saranno topi o altro, non è possibile mantenere la vita qui dentro nemmeno per le persone se non si ha un piano di sopravvivenza>>
    Ho-oh ci lasciò in quell’immensa entrata, la porta era nascosta da una grossa conca naturale della montagna, conca coperta da un’altra isola. Nessuno avrebbe mai trovato un rifugio simile, Nick almeno riuscì a fare le cose in grande, letteralmente. Ho-oh passava tranquillamente sotto l’enorme porta e, calcolando lo scopo per cui era nato il rifugio alfa le dimensione e la capienza erano di primaria necessità.
    <<avevo fatto costruire una sorta di infermeria per il nostro team, non sono attrezzati anche per latias ma per gli altri dovrebbe funzionare>>
    <<ho-oh, seguimi!>>
    Non sono mai stato un tipo molto concorde all’idea di Pokèball, il finto legame che stabilisce la Pokèball con il Pokèmon è assurdo, Ho-oh è di Nick infatti, è stato lui a catturarlo e ha ancora la sua Pokèball ma Ho-oh è sempre stato mio sotto un punto di vista.
    <<giratina e Latias possono stare qui, la sala è automatizzata e per nostra fortuna funziona ancora, Ho-oh può salire con noi nella sala... notte, per quanto notte e giorno possano cambiare qui dentro, li, se ricordi, c’è un riparo anche per lui. Noi possiamo mangiare qualcosa se ti va di aiutarmi a cercare>>
    Senza farmelo ripetere due volte mi allontanai da Latias e seguii Nick
    “c’è davvero da fidarsi? Ha tentato di uccidermi! Eppure una parte di me pensa che non avrebbe mai il coraggio di pugnalarmi alle spalle proprio ora, no, Nick ha sempre colpito in faccia”
    <<al diavolo! Le provviste sono andate! Rovinate del tutto!>>
    <<era comprensibile, Nick come faremo a sfamarci?>>
    <<non volevo arrivare a tanto ma... per vivere nel mondo distorto ho allevato Pokèmon, sapevo che un giorno sarebbe arrivata un’emergenza e quindi...>>
    <<hai allevato Pokèmon? Beh l’idea mi disgusta ma siamo soli in un intero mondo, niente cibo ne acqua, forse riusciremo sfruttando i loro poteri a far crescere qualcos...>>
    <<le piante non crescono come nel mondo normale qui, intanto che aspetti che qualcosa cresca sarai già morto di fame, l’acqua può servirci, il fuoco pure e... il resto...>>
    <<non vorrai arrivare a tanto?>>
    “è comprensibile in una situazione di emergenza”
    L’idea disgustava entrambi ma non avevamo scelta, dovemmo mangiare Pokèmon.
    Passavano minuti, ore e giorni, o forse erano settimane? No, credo fossero mesi ma che dico anni! No, forse erano solo istanti, è difficile capire da quanto tempo sei li dentro quando l’intero scorrere del tempo è Chaos, quando sei da solo nel Mondo Distorto devi trovare qualsiasi cosa per tenere occupata la mente e quando sei li dentro col tuo peggior nemico la cosa può diventare pericolosa.
    A Nick è sempre piaciuto parlare di se stesso e a me è sempre piaciuto ascoltare, Giratina non dava segni di miglioramento e dovevo inventarmi qualcosa, l’unica cosa che potessi chiedergli, l’unica storia abbastanza lunga che mi veniva in mente era la sua storia, la nostra storia; l’unica storia abbastanza bella perché potesse essere raccontata era la storia di quell’enorme leggenda che pian piano si andò affermando, la storia che venne scritta attraverso il tempo, la storia dei tre mondi, degli Dei e dell'eterna guerra fra Tempo, Spazio, Chaos, Creazione e Distruzione.
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    Violazione del regolamento spam. ulteriori messaggi equivarranno al ban dell'utente.
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    Eh già, ho chiamato un po' di gente a raccolta :D
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    dovresti. purtroppo il mio PC è un catorcio e non ha salvato le modifiche ai gruppi. rifaccio
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    Mag direi che sei più che qualificato :D
  12. .
    attento darek, Magmortar ha ucciso Axel (?)
  13. .
    Hei Darek, più sciolto (Come Axel!)
    Benvenuto su TPS0, ancora una volta e grazie per tutto l'aiuto che stai dando c:
  14. .
    il dettaglio è che ci sto lavorando anche ora, non è che ci vuole chi sa quanto tempo...
  15. .
    E di cosa? :D qui siam un po' pochetti come utenza ma ci stiam risollevando, basta guardare la nostra posizione, stiam gareggiando per il secondo miglior forum di Pokémon del circuito :D
515 replies since 19/9/2011
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