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  1. .
    Quasi mi ero dimenticato del mondo esterno. Effettivamente quando Nick raccontava qualcosa sapeva trasportarti nel suo racconto. Il raccontro di questa volta era diverso, Nick non continuò il solito discorso alla tavola della mensa, no, Nick mi disse di venire dietro di se
    «Vieni Paul, questa volta la storia te la racconterò in un posto diverso, seguimi»
    Lo seguii nella colossale fortezza costruita nella montagna del mondo distorto
    I corridoi enormi che consentivano di passare anche al più grande dei Pokémon possono apparire tetri nel silenzio del mondo Distorto, quella zona… Mi ero avvicinato ogni tanto ma avevo trovato solo un’enorme paratia chiusa, Nick si avvicinò, inserì un codice nel tastierino di accesso e la paratia si aprì rivelando una piccola stanza con scritto
    “Camera Stagna 1”
    «Nick, che diamine? Cosa è questo?»
    Chiesi io
    «Volevo che tu lo vedessi… siediti pure per terra, ti racconterò qui la storia oggi»
    Guardai in giro quella stanza, era pieno di macchine strane e aveva un grosso cristallo blu conservato sotto una teca di vetro sopra un tavolo
    «Allora, eravamo arrivati a quando Giratina mi attaccò con Oscurotuffo mi pare, se non ricordo male…

    “Vola via, diamine!”
    Iniziammo a sfrecciare via, Giratina ci stava dietro
    “Easo terra, contro quell’isola”
    Giratina se ne fregò altamente di avvicinarsi troppo, la stessa isola venne sbalzata via quando la colpì in pieno
    “Oh diamine, cosa vuole?”
    “Sembra che tu sia stato colpevole di aver alterato l’ordine del mondo… Probabilmente temporale, questo ha creato degli squilibri del Chaos, Giratina ti ritiene colpevole”
    “Oh diamine, tutti con me?”
    Non sapevo nemmeno cosa avevo fatto, che si riferisse alla storia di Celebi?
    “Non so cosa dirti, non me lo aspettavo!”
    “Pensa a volare, come fa a starci dietro?”
    “Questo è il suo mondo! Spazio e Tempo obbediscono alle sue regole, ci sta rallentando!”
    Ci raggiunse, o almeno andò vicino abbastanza da sfiorarmi la schiena con la punta dei tentacoli, dura come la pietra, appuntita come una lancia
    “Ahia, diamine, più veloce!”
    “Non serve, dobbiamo trovare un modo per levarcelo di torno senza la velocità, tieniti a me!”
    Latios fece un’impennata verticale, Giratina proseguì in avanti schiantandosi contro l’isola che avevamo di fronte, non si fece molto male, tre secondi dopo riprese a inseguirci
    “Ok, abbiamo guadagnato tempo! Dobbiamo fare qualcosa ora e alla svelta!”
    “Guarda li”
    Gli dissi, c’era un’enorme montagna, con una piccola grotta sul lato, che fluttuava su un’isola davvero grossa rispetto alle altre
    “Si, e quindi?”
    Avevo un'idea
    “Vola nella grotta, veloce!”
    “Non so dove vuoi arrivare Nick ma mi fido di te, andiamo!”
    Latios accelerò quanto possibile ma Giratina ci era alle costole, poco tempo dopo ci aveva quasi raggiunto ma la montagna era vicinissima, come avevo pianificato, Latios entrò nella grotta che si rivelò essere un tunnel, Giratina ci seguì ma era troppo grande per passare, l’intera fiancata della montagna gli franò addosso
    “Nick! Giratina è svenuto! Ora, la Mist Ball!”
    Mi disse Latios telepaticamente
    “Certo”
    Pensai, presi la Mist Ball e la lanciai, catturando il Dio del Caos
    Lo richiamai, era quasi a pezzi, aveva pochissima energia eppure era sveglio
    “Latios, sai parlargli?”
    “Ovvio… sembra che non si ricordi niente di cosa è successo, solo un freddo enorme… e poi il nulla, lo stesso nulla che ha combattuto tempo fa”
    “Quel coso è stato posseduto?”
    La cosa peggiore a cui potevo pensare era del Chaos Oscuro
    “Pare di si, ora andiamocene, Arceus ci aspetta, Giratina aprirà un portale, ritiralo e varcalo”
    Come predetto da Latios Giratina aprì un portale, lo ritirai e lo varcai sopra Latios, ero di nuovo nel tempio di Arceus, questa volta però non eravamo soli, Arceus era li, al centro del Tempio eppure... era una figura quasi eterea. Non riuscivo a definirne il contorno con certezza, assomigliava a ciò che potrei definire un ologramma, una visione.
    «Nick, mi sono risvegliato, finalmente, ho visto che hai incontrato Frank»
    «Si, sono scappato da lui»
    «Anche se illogico sapevo che lo avresti fatto, avresti generato un paradosso bloccandolo li»
    «E sono andato a Canalipoli»
    «Lo so, li Darkrai ti ha addormentato, hai anche avuto modo per vedere il potere di Kyurem»
    «Se intendi il potere che aveva preso Giratina… si, è quello il potere di Kyurem quindi?»
    Se era quello il potere che dovevo affrontare dovevo aver paura
    «Il potere di Kyurem è quello del Nulla, dal Nulla riesce a generare i Pokémon ombra, è meglio fare attenzione se Kyurem possiede qualcuno nessuno può salvare la sua anima»
    «Allora dimmi, Arceus… Perché io? Non so nemmeno dove iniziare, non è il mio mondo, non so nemmeno di cosa stai parlando e non riesco minimamente a capire perchè in una situazione reputata impossibile sia necessario il mio aiuto»
    «Potrei prendere mille stolti da questo mondo, abituati ad una visione ferma delle cose, abituati al mondo calmo e fermo, abituati a questo mondo che non capiscono cosa sta rischiando o potrei prendere un solo folle da un altro mondo, portarlo qui in modo da fargli vedere un mondo nuovo e fargli capire la situazione nel suo complesso, fra tutti i possibili prescelti di quel mondo tu eri il primo, per l’M-EC forse, per le tue doti o per altro ancora... potresti trovare mille motivi per non essere il prescelto e questo è il motivo principale per cui lo sei»
    «Non capisco… Cosa dovrei fare?!»
    «Trovare un modo per impedire la resurrezione di Kyurem, scoprire come risorgerà e bloccarlo, Kyurem e io siamo una parte dell’essere originale, Kyurem e io insieme siamo Dio ma siamo fatti per annullarci a vicenda, i poteri dell’uno sono instabili nel corpo dell’altro, non possiamo ucciderci l’un l’altro ma possiamo distruggere e creare, Kyurem non mi ucciderà ma potrebbe distruggere il mondo, anzi, i mondi»
    «Potrebbe? Quindi potrebbe non farlo?»
    «Più o meno ci sono le stesse possibilità che un assassino smetta di mangiare carne perché gli sembra un omicidio, Kyurem non è una coscienza, è una bestia, sblocca solo il lato oscuro di persone e Pokémon, ha un solo desiderio, distruggere tutto il mondo. L'unico modo per fermarlo è riuscire a colpirlo prima che questo suo istinto si risvegli»
    «Aspetta, ci sarà mica un legame fra i cataclismi attuali e Kyurem?»
    «I Pokémon leggendari stanno diventando Ombra e stanno perdendo il controllo del loro elemento, si, è Kyurem il responsabile di tutto questo»
    Ci fu un attimo di silenzio che Arceus ruppe parlando
    «Nick, c'è altro. Jir torna a dormire in un cristallo di ghiaccio temperato ogni 7 giorni per mille anni, restano solo due giorni ma… Il potere di Kyurem è troppo elevato, Nick, è un miracolo anche solo che Jir sia vivo, non posso ritirare la maledizione che vige sul suo sonno, mi dispiace»
    «Vuoi dire che potrei perdere Jir da un momento all’altro?»
    Feci uscire Jir dalla Mist Ball e lui mi saltò sulla spalla.
    «Jir!»
    Disse strofinando la sua testa sulla mia guancia in quello che doveva essere un gesto di affetto
    «Che razza di Dio permette tutto questo? Se davvero sei un Dio dimmi, perchè mi fai tutto questo? Perchè non posso fare altro che soffrire qualsiasi cosa io faccia? Perchè ogni volta che penso di poter adattarmi alla mia tristezza qualcosa stravolge tutto? Che razza di Dio potrebbe mai lasciare che ciò accada?»
    Dissi adirato
    «Un Dio incompleto, un Dio impotente che non può fare niente, mi dispiace per Jir, so come ti senti… Devo conservare le forze, potrebbe attenderci una guerra, il quantum spazio temporale è stato modificato da te, non so come, non so quando, potrebbe accadere qualsiasi cosa, ho bisogno di essere nel pieno delle mie forze»
    Disse lui vago
    «Facciamo un patto»
    Dissi freddamente
    «Un patto?»
    Arceus parve incuriosito. Stavo tentando un Dio e la cosa mi piaceva.
    «Io ti aiuto, tu mi riporti indietro»
    Dissi in tono brusco
    «Mi dispiace... Non posso Nick, quando ci avrai aiutati sarai parte di questo mondo, andartene sarebbe paradossale»
    Voleva forse dire che non avrei rivisto il mio mondo, il mio paese, mio zio?
    «Ma… ma…»
    «Nick, un altro giorno è passato, il tempo scorre e nemmeno gli Dei possono fermarlo in eterno, è inevitabile, invece che pensare a come essere ricompensato svolgi il tuo compito come guardiano e prescelto»
    Come può un uomo fare ciò che nemmeno un Dio sa fare?
    «Ma… Arceus…»
    «Mi dispiace sembrare duro, il mondo è duro, dovrai abituarti, potrebbe accadere qualsiasi cosa, ora devo andare via, Nick, preserva la Mist Ball, preserva te stesso, preserva il mondo»
    Aprì un altro portale, al centro del disegno e si ritirò in un’altra dimensione
    Restai a fissare l'enorme dipinto sul soffitto che doveva rappresentare la creazione di Arceus, iniziai a chiedermi cosa ci fosse al posto di quel cratere.
    Richiamai Jir, era tanto tempo che non passavamo tempo insieme
    «So che capisci cosa dico… perché devi morire?»
    Gli chiesi io con un velo di tristezza
    «Jir...»
    Rispose lui
    «Ti prego… Perché?»
    «Jir!»
    «Almeno tu non mi abbandonare…»
    Jir non rispose
    «Ho capito, manca davvero poco alla tua morte?»
    «Jiir…»
    «Rendiamo indimenticabile questi ultimi giorni… Jir, mi dispiace se ti ho trascurato»
    Dissi senza nascondere la mia tristezza e la mia contrizione
    «Jir»
    Iniziò a volarmi intorno, mi veniva da piangere, giocammo tutta la notte, la mattina dopo ero esausto, stavo per addormentarmi in quel tempio stretto a Jir
    Poi iniziai a pensare, quel genere di pensieri fra il sonno e la veglia
    “Freddo.. alle mani… un momento… Freddo?”
    Mi svegliai di botto, avevo freddo ai polpastrelli, come se stessi toccando il ghiaccio
    «JIIIIR!»
    Era un verso quasi di dolore
    Mi scostai da lui e lo guardai, la punta dei piedi… era congelata!
    «Jir! Cosa succede?!»
    “Nick, sta finendo il suo tempo”
    Disse tristemente Latios
    «Di già? Manca un giorno!»
    “Si ma Kyurem sta riacquistando potere, Jir ha meno tempo, la maledizione si sta risvegliando nella sua forma originale e Arceus non ha abbastanza poteri per impedirlo...”
    Avevo le lacrime agli occhi
    «Ti prego, aiutami, Latios!»
    Latios fece un attimo di silenzio
    “non posso, mi dispiace”
    «Jir… ti prego, resisti!»
    Gli urlai io
    Il ghiaccio continuava ad estendersi, su quel suo corpicino minuscolo, gli coprì in fretta la pancia
    «JIIIIR!»
    Urlò di nuovo
    «Jir ti prego, senza di te non posso fare niente»
    Aveva l’affanno
    «Jiir… Jirr… JIIIIR»
    Il ghiaccio aveva coperto il terzo occhio, ora era spuntato anche sopra la testa, solo il viso non era congelato
    «Jiiiir! Respira! Non demordere!»
    Jir aprì il suo terzo occhio
    «Jir…»
    Aveva uno sguardo quasi felice, come quello di chi accetta la morte
    «Ti prego, non arrenderti, respira!»
    «Jir…»
    Disse con un filo di voce
    Aveva il ghiaccio su buona parte del viso, avanzava verso la bocca, aveva le labbra sporgenti tentando di respirare
    Mi parve di vedere una lacrima sgorgare dai suoi occhi
    «Ji...»
    Mi parve di sentirgli dire il mio nome, era quasi un addio, il ghiaccio coprì la sua bocca, il suo terzo occhio emise un lampo e il cristallo si completò
    «Addio… Jir»
    Dissi in lacrime
    Un bagliore enorme, poi si aprì un varco nel punto dove era prima Arceus
    “Quello è un portale… per il tuo mondo?”
    Disse Latios
    Non lo sapevo, non me ne fregava, ero troppo scosso per Jir
    «Addio… Non ti dimenticherò mai»


    Nick parve nascondere una lacrima
    «Stai piangendo?»
    Gli chiesi io alla fine del racconto
    «Paul stai bene, io piangere? Non essere ridicolo...»
    Stava piangendo, negava l’evidenza, alzò la teca dal cristallo, lo accarezzò con la mano destra e disse
    «E non ti ho dimenticato… non è vero, Jir?»
  2. .
    «Ero io cosa?»
    Lo guardai, ebbi un attimo di titubanza
    “Possibile? Magari gli somigliava davvero molto ma non era lui”
    “Nick, mi scuso, Arceus voleva che te ne accorgessi da solo, quell’uomo era lo stesso ragazzo che hai di fronte. L'oscurità che hai avvertito nella foresta ne è la prova inconfutabile. Frank si perderà completamente nelle tenebre fra tre anni”
    Mi rispose Latios, io restai a fissarlo prima di dirgli
    “Quegli occhi… cosa è successo ai suoi occhi?”
    “Quello era lo spirito di Kyurem”
    «Tu, non ci posso credere»
    Avevo le lacrime agli occhi
    «Nick, calmati, cosa succede?»
    Mi mise una mano sulla spalla, la levai di scatto
    «Levati! Non mi toccare»
    Gli urlai contro
    Che dovevo fare? Ucciderlo? Come avrei mai potuto fare? L'alternativa quale era?
    “Latios... si può cambiare il destino di un solo uomo?”
    Gli chiesi io freddo e timoroso della risposta
    “Nicholas... è impossibile cambiare il destino”
    Rispose lui impassibile
    “Lo temevo... allora dimmi... Dimmi perchè sono qui! Non ha senso! Se il destino non può cambiare perchè un Dio ha voluto distruggermi la vita per farmi fare un tentativo del genere? Tutto ciò è assurdo!”
    Continuavo a non capire
    “So cosa stai pensando... È normale ma sappi una cosa: non dovevi scoprire il futuro. Non so come sia possibile ma c'è stato qualcosa che ha cambiato il destino stesso”
    «Nick!>>
    Mi urlò Frank vedendomi con lo sguardo perso
    Decisi di non provare ad ucciderlo. Scelsi di fuggire, se davvero il futuro poteva cambiare non era certo stando vicino al nemico che avrei potuto farlo
    Montai sopra Latios e senza proferir parola iniziai ad alzarmi in volo
    «Nick… perché mi fai questo? Cosa è successo?»
    Mi chiese lui quasi disperato
    Stava iniziando ad incupirsi ma non me ne importava tutti siamo soli al mondo, gli amici, tutti, prima o poi ci tradiranno. Quando pensi di aver trovato un minimo di felicità ci sarà sempre qualcosa pronto a portartelo via fin quando lo stesso destino non ti diventa avverso
    “Latios, vola via!”
    Latios attivò la condivisione visiva
    “Dove andiamo?”
    Mi chiese lui. Era un mondo nuovo in cui ero costretto a vivere. Se era nella mitologia che dovevo vivere allora era la mitologia che dovevo conoscere
    “Voglio scoprire di più su questo mondo, se sono arrivato qui ci deve essere un modo per tornare indietro, c’è una raccolta dei miti di questo posto?”
    “C’è qualche biblioteca, la più grossa è a Canalipoli, esattamente rispetto all’altra parte dal tempio di Arceus”
    “In quanto mi puoi portare li?”
    Un piccolo pensiero andò a Jir, volevo sapere tutto su lui e sui suoi sette giorni
    “Dieci minuti se voliamo veloci”
    “Sfreccia allora, a Canalipoli!”
    Mi accovacciai su Latios per ridurre la resistenza dell’aria, gli afferrai il collo tenendolo fra le braccia, che strano, pelle dura eppure in certe zone sembrava quasi piumoso al tatto. L'unica esistenz di cui potevo fidarmi era un essere venuto da un altro mondo con poteri paranormali. La cosa aveva un che di deprimente.
    I paesaggi si mescolavano, i laghi, il Monte Argento che bruciava ancora parzialmente, per un attimo pensai di visitare Rosso ma poi capii che non sapevo nemmeno come trovarlo e non avrebbe potuto aiutare più di tanto, probabilmente sarebbe stato Jir la chiave per tornare indietro, questo significa che avevo solo cinque giorni e mezzo per trovare un modo per farlo.
    Poi il paesaggio innevato, Latios si iniziava a stancare ma si spinse al massimo, non sono sicuro che un Pokémon nella norma possa volare così tanto. D’improvviso ecco il mare, sconfinato e subito dopo iniziai ad intravedere una costa in lontananza
    “Nick, quello è la regione di Sinnoh, siamo quasi arrivati”
    Latios si avvicinò a una grossa città portuale, li iniziò ad atterrare sopra un ponte levatoio
    “Però, non si stupiscono molto eh?”
    Dissi io notando che nessuno si fermava ad ammirare Latios
    “Canalipoli è un grosso punto di contatto con il resto del mondo, un Leggendario è raro ma diciamo che se ne vedono ogni tanto nelle grosse città come questa”
    “Capisco, piuttosto, dove è la biblioteca?”
    Gli chiesi io quasi impaziente
    “Oltrepassa il ponte levatoio, dovrebbe essere in fondo alla strada, sulla destra”
    Riconobbi subito l’edificio, sia dal logo del libro, sia dalle dimensioni enormi, essendo la più grossa biblioteca di quel mondo non mi aspettavo di trovare un vecchio edificio cadente
    Entrai, subito dentro fui colpito da una cosa, le persone non sembravano star bene
    “Che occhiaie che han tutti”
    “Dormon poco, è una cosa comune in questa città, pare”
    “C’è un motivo?”
    Era una cosa assai strana ma di certo fra fatine verdi che fan viaggiare nel Tempo e uccelli in fiamme che portano la primavera era quasi la più naturale
    “Incubi sembra, causati da un Pokémon Leggendario che pochi posson incontrare, Darkrai”
    “Un Pokémon che crea incubi?”
    “Diciamo, Darkrai trae energie dagli incubi e dalle paure dell'uomo, piuttosto, tornando a noi, cosa ti interessa della biblioteca?”
    Un parassita che si nutre della tristezza delle persone, se provasse a farlo con me non si staccherebbe più, immagino
    “Mi interessa molto sapere come è stato creato questo mondo, la leggenda di Jirachi e quella di Kyurem”
    “Ok, chiedi a una bibliotecaria della sezione miti e leggende, ora, scusami…”
    Latios brillò per un attimo e poi svanì all'istante
    “Latios! Che razza di gioco è?”
    “Sono invisibile, non posso entrare, sai, le regole”
    La situazione aveva un che di comico, ma tentai di non ridere, mi avrebbero preso per pazzo
    «Scusi, la sezione “Miti e Leggende” dove si trova?»
    Chiesi a una signora che mi sembrava una bibliotecaria
    «Guardi, deve salire le scale, al piano di sopra ci devono essere degli scaffali molto grandi, ci sono delle targhette che indicano il genere, fra quelli c’è anche “Miti e Leggende”»
    «Grazie infinite!»
    «E di cosa, è il mio lavoro»
    Mi disse quella sorridendo per poi tornare a catalogare libri
    Salii le scale, identificai lo scaffale in questione
    “Dio quanti sono, ci metteremo anni!”
    Fu allora che Latios fece cadere un libro con Psichico, lo raccolsi, poi un altro e un altro ancora
    Iniziamo a leggere
    In origine non c’era nulla ad eccezione di due enti sommi. Questi enti li possiamo chiamare Luce e Ombra. L’ente della luce continuava ad alternarsi con la controparte, l’ente dell’ombra. Seppur prive di coscienza queste due essenze insieme rappresentavano quello che possiamo chiamare Dio. Il Tutto e il Nulla. Ed era proprio nel Nulla che il Dio ancestrale esisteva
    Il Nulla stesso doveva trarre potere da qualcosa, o meglio, da qualcuno, oppure lo stesso Nulla sarebbe collassato su se stesso distruggendo la Divinità. Allora l’essere Oscuro creò un corpo, dandogli il Potere del Nulla, dell'Assenza e della Distruzione. Fu allora che possiamo fissare la nascita dell’esistenza paradossale del Nulla stesso: Kyurem.
    Nel momento in cui l’Oscurità creò Kyurem si ebbe la creazione, allora la Luce riuscì grazie al corpo di Kyurem stesso a generare uno stadio embrionale della vita. L’Ombra prese possesso del corpo di Kyurem mentre la Luce si impadronì dell’embrione.
    Kyurem si dissolse per evitare ulteriori paradossi ma sapeva benissimo che il più grande pericolo per i suoi poteri era l’embrione
    Immerso anch'esso nel niente si sviluppò fino a dar vita ad un essere semidivino: Arceus.
    Grazie ai poteri della Luce Arceus diede vita alla Creazione, creò creature contenenti copie di parti del suo potere, creò Dialga, a cui affidò il Tempo e Palkia, a cui affidò lo Spazio. Palkia allargò l’universo in maniera smisurata, forse eccessiva, il Nulla allora venne inglobato nella Creazione. Ancora oggi, a distanza di miliardi di anni da quell’attimo il potere del nulla resta intorno a noi, i buchi neri del nostro universo ne sono un esempio lampante ma anche le più presenti: Materia Oscura ed Energia Oscura sono fattibili derivati di quel potere. Nel momento stesso in cui il Nulla si mescolò alla Creazione si generò il Chaos. Li dove prima era ordine puro ora gli avvenimenti si susseguivano senza un senso logico ne una regola. Arceus per tenere sotto controllo questa forza creò Giratina. Questa creatura però non era figlia di Arceus, ne di Kyurem. Il caos è un misto di Essere e Nulla, manifestò una natura violenta. Kyurem tentò più volte di distruggere il mondo, grosse battaglie furono combattute per tenere a bada la sua forza ma le perse tutte. Kyurem non esiste più, di lui resta solo un guscio vuoto. Ombra ha lasciato il suo corpo per poi dissolversi.

    A quel punto latios mi passò un altro libro
    Dopo la creazione del mondo Kyurem vagò sotto forma di meteora nell’universo. Arceus tentò più volte di creare un mondo capace di ospitare la vita
    Creò prima 3 dimensioni, la dimensione del Tempo, la dimensione dello Spazio e infine la dimensione del Caos, detta anche Mondo Distorto. Ma nessuna di queste era capace di ospitare la vita
    Allora creò il mondo dei Pokèmon, secondo alcune teorie non accertate Arceus ha creato un altro mondo parallelo al nostro, in origine i due mondi erano uniti ma poi i ponti di collegamento sono stati chiusi.
    Kyurem giunse nel nostro mondo quando questi ponti erano ancora aperti, arrivato sotto forma di meteora ebbe un impatto con quella che ora è la regione di Unima. Il cratere oggi è conosciuto come “Fossa Gigante”
    Ci fu una lunga lotta fra Kyurem e Dialga, Palkia, Giratina e Arceus, che vide vincitori i leggendari della Luce. Ombra però non poteva essere sconfitto. Arceus allora creò gli umani, a loro diede il compito di vegliare su Kyurem. La persona a cui fu dato Kyurem lo passò al figlio, il potere di quella famiglia si consolidò, il rito di “passaggio” divenne una cerimonia quasi sacra. Poi, un giorno, due gemelli, capostipiti della dinastia, reclamarono entrambi Kyurem, scoppiò la prima guerra fra gli umani che ebbe come risultato la divisione di Kyurem in Reshiram e Zekrom e un guscio vuoto che chiamiamo come il Pokèmon Oscuro che è stato un tempo, Kyurem stesso.

    Latios mi passò un altro libro ancora
    Jirachi e i desideri
    Dopo la creazione degli umani venne loro data una coscienza, Kyurem, dopo la divisione, tornò dove parte del suo potere si era radicato ovvero nello Spazio. Jirachi venne creato per esaudire i desideri degli umani dal cuore puro ma perché questi non ne abusassero fu posto in una cometa. Sempre sveglio e vigilante vagava in giro per l’universo come in pattuglia, controllando che il disastro di Kyurem non riaccadesse. Un giorno però Kyurem tornò su questo mondo, quando Jirachi se ne accorse provò a fermarlo ma Kyurem lo congelò. Arceus con il potere rimasto riuscì a sciogliere il ghiaccio di Kyurem ma nulla può fermare l'assenza della creazione di Ombra. Il ghiaccio si riformò dopo sette giorni tuttavia, dopo mille anni, questo si indebolì e il potere della Luce prevalse dissolvendolo di nuovo. Arceus poi tornò alla dimensione originale dove tutt’ora risiede, dormiente

    Era pieno di libri interessanti, e in una giornata imparai cose per me inimmaginabili. Secondo alcune teorie ci sono sei mondi paralleli, ognuno dei quali è collegato agli altri in un unico punto, le rovine Sinjoh, esattamente dove l’uovo di Arceus si è schiuso, ho imparato molto su leggendari da poteri inimmaginabili e storie Mitiche che sembravan più favole che leggende
    Leggendo il tempo volò, si fece sera in un lampo, decisi di cercare un albergo, anche se non avevo soldi Latios mi diceva di provare
    Uscii dalla biblioteca, mi avviai verso il ponte levatoio, mi sentivo seguito, eppure li c’eravamo solo io e la mia ombra… era assurdo. Tutti si erano ritirati nelle loro case, cosa incredibile per una metropoli di quel genere. Cominciai a sudare.
    Iniziavo ad aver paura di tutto
    “Ho sonno, sono solo stanco”
    Continuavo a ripetermi
    Mi fermai alla fine del ponte levatoio, avevo bisogno di prendere fiato, era sera, non notte ma la città era desertica
    “Che ci sia una sorta di coprifuoco?”
    Continuavo ad aver paura, mi guardai vicino, nulla. Restai immobile a fissare la mia ombra
    “Sbaglio… o si è mossa?”
    “Ho avuto la stessa impressione, Nick”
    Dalla mia ombra iniziò ad affiorare una figura strana, bianca sopra la testa, a mo’ di fumo, completamente nera, occhi azzurri e un cerchio rosso all’attaccatura del petto
    “Cosa è questo?”
    “Nick, scappa, vai in un centro Pokèmon! Quello è Darkrai!”
    Disse Latios buttandosi fra me e lui, Darkrai per tutta risposta lo agirò senza colpirlo
    Iniziai a correre, quella figura mi inseguiva, arrivai di fronte al Centro Pokèmon, aprii la porta ma poi quella voce, veloce e inquietante, era di Darkrai oppure... no, era di una ragazza
    «Vuototetro»
    Darkrai alzò un braccio, creò una sfera nera come la pece. La ruppe con un gesto delle dita in tante altre piccole sfere e le scagliò contro di me, una mi colpì. Caddi a terra.
    Mi alzai
    Di nuovo quel deserto
    «Latios! Jir! Celebi!»
    «Non verranno»
    Era la voce di Frank, quasi come se fosse portata dal vento
    «Cosa vuoi?»
    Gli chiesi io
    «Non verranno, sei solo, ti han abbandonato tutti»
    Disse lui ridendo
    «Vai via!»
    «Scacci le tue paure? Sei sempre stato un fallito!»
    «Ho detto via!»
    «Scacci le tue paure, le mie parole, sai che sono vere ma ti tappi le orecchie, cosa pensi che farai ora?»
    Non riuscivo a capirci nulla
    «Nick»
    Questa volta fu Arceus a parlare
    «Il futuro non può cambiare, Nick. Sarai bloccato qui, per sempre»
    «Nick!»
    Era mio zio questa volta
    «Mi hai lasciato solo, sei fuggito, eri tutta la mia famiglia, e mi hai abbandonato, mi hai deluso»
    «Ma io… io veramente…»
    Iniziai a parlare nel mondo reale
    «Ma zio… io.. io… hei un momento, dove mi trovo?»
    Ero su un lettino bianco
    «Finalmente si è svegliato! Nome?»
    «Eh? Ma cosa è questo posto?»
    Aveva tutta l’aria di essere un ospedale, ero in un lettino da ospedale, in una camera dove c’ero solo io e avevo di fronte una tipa vestita da infermiera
    «Ti trovi all’ospedale di Canalipoli»
    «Ospedale? Cosa è successo?»
    Continuavo a capirci sempre di meno, era solo un incubo?
    «Sei svenuto all’entrata di un Centro Pokémon, han tentato di farti rinvenire ma senza risultati, sembrava che tu stessi dormendo così han chiamato un’ambulanza e ti han portato qui»
    «E… cosa mi è successo?»
    «Hai dormito per tre giorni praticamente»
    “quella sera mancavano… 5 giorni, questo significa che oggi ne mancano solo due! Ho dormito per la metà del tempo di Jir! Dannato lo stupido idiota che sono!»
    «Come è possibile dormire per tre giorni?»
    Chiesi stupito
    «A Canalipoli vive un Pokémon di nome Darkrai. Pare che sia il responsabile degli incubi del mondo, non è un Pokémon aggressivo tuttavia in questi tempi attacca le persone che vi si avvicinano»
    «Ma è terribile»
    «Già, per fortuna si comporta così solo una volta al mese, ormai siamo fuori pericolo anche se... Si vocifera che sia comandato da qualcuno negli ultimi tempi»
    Ricordai la voce della ragazza che avevo sentito prima di svenire
    «Senta, io devo andarmene di qui, ho delle faccende importanti da sbrigare e… hei, dove è la mia roba?»
    «Avevi uno zaino con te, solo quello oltre i vestiti, vero?»
    «Si, dove è il mio zaino?»
    L’infermiera aprì una delle ante di un armadio
    «Eccolo qui, è questo vero?»
    Disse passandomelo
    «Si, è sicuramente lui»
    La prima cosa che feci fu aprirlo per controllare se la Mist Ball era li
    “ok, è qui dentro, per fortuna, l'han raccolta”
    Pensai sfiorandone la superficie, liscia come vetro
    «Che ore sono?»
    Dissi tentando di pensare a un modo per fuggire di li
    «Sono le dieci e mezza di sera, come ti senti ora?»
    «Ho la gola un po’ secca»
    «È comprensibile, ti porto dell’acqua, non muoverti senza nessuno, potresti sentirti male, è pericoloso»
    Era fatta
    «Hei, so bene come comportarmi, non ho tre anni»
    «E va bene, Matusalemme brontolone, ti porto l’acqua, sta li»
    «Ah questi giovani d’oggi»
    Dissi in tono ironico
    Appena l’infermiera se ne fu andata dalla mia vista, da bravo paziente educato afferrai il mio zaino, i miei vestiti, la Mistball, aprii la finestra e fischiai richiamando Latios sperando che mi sentisse. Evidentemente aveva capito cosa volevo fare e si fece trovare già sotto il davanzale
    “Finalmente, avevo paura, Nick, cosa è successo?”
    Mi chiese preoccupato
    “Dovresti saperlo meglio di me, io ero quello svenuto, non tu”
    “Abbiam perso tempo, monta su, dobbiamo sbrigarci”
    “Ad andare dove?”
    “Sinjoh, devi incontrarti con Arceus”
    Che fosse successo qualcosa in mia assenza?
    “Sbrighiamoci allora! A Sinjoh! Più veloce del vento!”
    Montai su Latios che era fuori dalla finestra e sfrecciammo via dall’ospedale, lasciandoci l'infermiera, Canalipoli e Darkrai alle spalle
    “Cosa vuole Arceus da me ora?”
    Chiesi mentre Latios attivava la condivisione visiva
    “Frank è capace di tutto, fra qualche anno troverà il modo di rubare Reshiram e Zekrom, a quel punto, i due leggendari nati dal nulla potrebbero… è assurdo. Se Kyurem venisse riformato nemmeno Arceus stesso potrebbe sconfiggerlo e non solo... Avrebbe delle conseguenze sul tempo inimmaginabili. In questi giorni sembra essere successo qualcosa di grave, nemmeno io so cosa, dobbiamo sbrigarci!”
    “Qualcosa di grave? E io che ruolo go in questo?”
    “Facile, devi trovare un dannato modo per bloccare Frank, sei l’unico umano capace di farlo, secondo Arceus e secondo me”
    Disse lui aumentando la velocità
    “Mi state sopravvalutando”
    Dissi io nella mia modestia
    “Per una volta potresti chiudere il becco? Non spetta a te decidere, ora tieniti forte! Acceleriamo!”
    Arrivammo li prima ancora delle undici credo
    La neve cadeva leggermente sulle Rovine, eravamo fuori dal Tempio
    “Nick… sento una presenza… strana, è nel Tempio di Arceus, non sembra cattiva è solo… fuori controllo! Oh no, non di nuovo! Nick! Dobbiamo andare al tempio di Arceus, ora!”
    Mi urlò Latios
    Entrammo in fretta e furia, superammo la scalinata fino a ritrovarci nella stanza con il disegno circolare sul pavimento e gli affreschi distrutti, era tutto come l’altra volta, o meglio, quasi tutto
    Il cerchio viola… quello di Giratina… era diventato cavo, come un portale
    Un verso inquietante, quasi demoniaco
    “Nick, è Giratina, se dovesse allargare questo portale il tempio verrebbe distrutto! Dobbiamo fermarlo!”
    “Giratina? Il Chaos? Sei matto? Ho solo un dannato uccello bianco e blu, un tubero verde con le ali e una stella grigia che esaudisce i desideri! Che diamine di possibilità abbiamo contro il Chaos?”
    “Mi sottovaluti… Ti dono di questo oggetto… è il mio cuore, il mio tempio, è la Cuorugiada”
    Mi disse passandomi una sfera blu con Psichico, dal diametro di pochi centimetri, lucida, un po’ trasparente, quasi di vetro colorato
    “A cosa serve?”
    “Se l’avvicini a me aumenteranno i miei poteri, è uno strumento importantissimo, usalo con cura”
    “Me l’hai data per fartela ridare?”
    “Solo quando vorrai, è pericoloso mostrare il Tempio di un Leggendario quando qualcuno ti vuole morto, se lo distruggessero perderei ogni potere ma per distruggerlo dovrebbero uccidere te e se lo facessero sarei inutile lo stesso”
    Il portale si allargò, entrammo e… si richiuse alle nostre spalle
    “Una trappola?”
    Pensai io preoccupato
    “Possibile ma perché?”
    Di nuovo quel verso, poi la figura degli affreschi, grigia e gialla con i tentacoli dietro la schiena apparve da dietro un monte, quel mondo era strano, era un insieme di isole fluttuanti nel niente, alcune di lato, altre a teste in giù, montagne e grotte, cascate che scorrono dal basso verso l’alto e pieno di nuvole di gas viola dall'aspetto poco rassicurante
    Giratina ci guardò, svanì all’istante, Montai su Latios, iniziammo a sfrecciare, stavamo fuggendo via da quel posto quando Giratina riapparì dietro di noi, ci afferrò con la sua enorme coda e iniziò a colpirci con i tentacoli, Latios sembrava in difficoltà, gli lanciai la Cuorugiada, con i poteri psichici bloccò giratina nell’esatta posizione in cui era, pochi istanti e poi… Giratina ci rilasciò, Latios scaraventò con Psichico Giratina contro la montagna
    “Diamine, te lo riconosco, sei potente!”
    Solo a quel punto notai ce Giratina era sparito di nuovo
    “Avverto una nuova presenza… Diamine, si è potenziato, ha la Grigiosfera ora! È molto più potente di prima! Nick! Scappiamo! Non possiamo opporci!”
    Iniziammo a scappare, poi Giratina ci riapparve dietro, ci si scaraventò contro, urlai.
  3. .
    «Maestro?»
    Chiesi io senza aver risposta
    Moltres si scrollò di dosso Charizard e lo sbalzò per terra
    «Blastoise, aiutalo, Idropompa!»
    Fu allora che notai una tartaruga, enorme, blu con un guscio marrone con due… cannoni sulla schiena, scendeva rapidamente da sopra la nostra grotta, dapprima su due zampe, poi iniziò a correre su quattro,riuscivo a distinguere meglio il giovane ragazzo che stava impartendo ordini, era li, immobile, con la mano sinistra leggermente nella tasca dei Jeans e la destra fuori, con l’indice che puntava Moltres, giacca rossa che copriva una maglia blu scuro, quasi nera, scarpe da ginnastica, capelli neri e un paio di guanti senza le dita infine un berretto rosso e bianco sopra la testa, inclinato leggermente
    La tartaruga si arrestò di botto quando fu vicina a Moltres, aprì la bocca facendo un verso quasi di rabbia dopo di che dai cannoni partirono due violenti getti d’acqua, Moltres li schivò entrambi e contrattaccò con un attacco per me assurdo: sollevò a distanza delle rocce e le scagliò contro Charizard, lui le schivò tutte tranne una, era ancora capace di combattere ma sembrava che avesse subito un grosso danno
    «Charizard, ritorna. Pikachu, mi servi tu.»
    Tirò fuori una Pokèball dalla tasca, la lanciò e da quella sfera uscì una creatura al quanto strana, gialla, con due guancia rosse, piccola come la mia gamba, la coda a forma di saetta con la punta nera, come la fine delle orecchie, appuntite quasi come se stesse ascoltando ogni parola di quell’allenatore
    «Pikachu, fulmine. Blastoise, idropompa»
    Niente da fare, anche questa volta Moltres trovò il modo per evitare di essere colpito, un potente Lanciafiamme intercettò l'Idropompa facendone evaporare l'acqua. Infine Moltres evitò l'attacco Fulmine
    «Jir, diamine! Aiutiamolo»
    Dissi io
    Jir stava per fare un altro Raggioscossa quando Latios, rallentato ma ancora sveglio paralizzò me, Frank e Jir
    “Nick, questa è la battaglia di Rosso”
    Mi disse con la telepatia
    Alla fine Rosso si decise
    «Cambio di strategia. Blastoise, idropompa su Pikachu»
    “è assurdo, si attacca da solo”
    Pikachu sembrò non accusare del colpo tuttavia spinto dal potentissimo getto d’acqua fece un balzo enorme, con i piedi sulla punta di quell’enorme colonna d’acqua iniziò a sollevarsi da terra, quasi come se stesse volando
    «Pikachu, Locomovolt!»
    Pikachu venne avvolto da un’aura elettrica, le scariche si propagarono per il getto d’acqua per cui Blastoise smise di emetterne, ora Pikachu stava letteralmente volando, avvolto da una sfera di acqua carica di potentissima elettricità
    Motres lanciò una sfera di fuoco contro Pikachu, questa si aprì a mo’ di stella e lo avvolse il uno spettacolo di fiamme magnifico
    “è orribile! Pikachu è mort..”
    Poi quel verso, era Pikachu! Uscì dalla sfera di fuoco, ancora cosparso di energia, indenne dall’attacco e si scaraventò contro Moltres, questa volta fu colpito in pieno e cadde a terra, esausto, Rosso allora prese una Pokèball, la lanciò
    Moltres venne assorbito da quella sfera come Jir viene assorbito dalla Mist Ball
    La sfera cadde a terra e iniziò ad ondeggiare
    Una piccola rotazione a destra
    Una piccola rotazione a sinistra
    Un’altra rotazione a destra
    «Alla fine ti ho preso… Moltres»
    Latios rilasciò il suo Psichico contro di noi, eravamo di nuovo liberi
    «Maestro Rosso! Da quanto non ci vediamo»
    Rosso diede un’occhiata rapida a Frank per poi fermarsi su di me
    «Chi è lui?»
    «Un idio… Ehm, Nick Lutheroup, pare che venga da un altro mondo, secondo me ha solo battuto la testa. Piuttosto perché hai catturato Moltres? Pensavo fosse il tuo pensiero quello di non interferire con la natura per evitare catastrofi»
    «Un tempo. Ora però le cose sono cambiate, la natura del mondo è diventata la distruzione. Moltres stava impazzendo, con me ha più possibilità di non perdere il controllo delle stagioni»
    Disse in tono freddo, veloce, quasi per levarsi Frank dai piedi
    Ad interrompere fu un boato tremendo, quando mi girai Latios era a terra
    «Ah già... l’Obbliderio»
    Disse Frank, scoppiando a ridere
    Non vidi l’attacco ma a giudicare dalle condizioni di Latios doveva essere stato devastante
    «Frank, dammi un revitalizzante»
    Gli urlai io
    «Che hai intenzione di fare?»
    «Chiudi il becco e passa quell’affare»
    «Ok, Ok, calma»
    Mi lanciò una di quelle pietrine gialle, la feci masticare a Latios, si riprese quasi all’istante, ma non volava, era per terra, non aveva niente di rotto (a differenza di quel pollo di Pidgeot) ma non voleva volare
    “Arceus aveva visto giusto… Sei davvero il prescelto”
    “Ti sbagli, Arceus non mi ha scelto per le mie qualità”
    “Fh, non lo ammetterà mai ma lo ha fatto, hai un cuore raro fra gli umani, direi unico e sono i legami che un cuore simile può stabilire a costituire la tua più grande qualità”
    “Credo che tu ti stia sbagliando”
    “Gli altri si sarebbero limitati a catturarmi, tu mi hai voluto far riprendere i sensi, ti ringrazio, mi consegno a te”
    “vuoi dire che…”
    “La chiami Mist Ball ora.. Bene, prendi la Mist Ball, catturami”
    Presi la Mist Ball
    «Hei, ma che fai! Quella è la Pokèball di Jir, non puoi usarla per due Pokèmon!»
    «Questa non è una Pokeball, te lo ho detto, può immagazzinare energie diverse»
    «Che senso ha curarlo prima di catturarlo! Potrebbe sfasciartela»
    Me ne fregai e puntai il raggio contro Latios
    La Mist Ball riconobbe una nuova fonte d’energia e la immagazinò, a quel punto scorrendo sul mini display interno i dati sulle varie fonti trovai quella di Latios, la rinominai dandole il suo nome
    «Latios, vieni avanti»
    E feci uscire Latios
    «Jir, Rientra»
    «Ti diverti, Nick? Catturalo, fallo uscire, riprendilo, è un dannato Latios! Un pokèmon Leggendario, non puoi giocarci così»
    Mi disse Frank, forse con un velo di invidia, Rosso per contro non sembrava stupito, semmai annoiato.
    «Sta zitto se non capisci»
    Frank recuperò le sue Pokèball
    “Latios, tu sai portarci ad Azalina?”
    “Sarete li prima di batter ciglio, montate”
    Saltai su Latios, volevo riprovare il brivido del volo, feci un rapido giro intorno alla montagna, era davvero un Jet e per una volta ebbi io la soddisfazione di dirlo a Frank:
    «Monta»
    «Un attimo, Maestro, vuoi venire con noi ad Azalina?»
    Chiese Frank a Rosso
    «A che scopo? Il posto di Moltres è qui, col Monte Argento vicino la sfera del fuoco, non lascerò questo luogo»
    «Come vuoi, arrivederci allora, Rosso»
    «Addio… Frank»
    Quell’addio suonò più freddo delle altre parole
    “chi sa cosa intende, Latios, chi è questo ragazzo?”
    “Rosso, Ex campione della Lega Pokèmon e maestro di Frank, rinunciò al suo diritto di Campione e, non capendo nemmeno se stesso si ritirò in cima al monte in uno stato simile alla meditazione, Gold ha battuto la Lega Pokèmon gestita da Lance in sua assenza, Gold, sentito il bisogno di misurarsi con Rosso lo ha sfidato in cima a quel monte, lo ha sconfitto, da allora Rosso non se ne è più andato di li”
    “capisco, un attimo”
    «Monti ora?»
    Dissi spavaldo a Frank
    «Hei, piano, piano, sto arrivando»
    Una volta che entrambi fummo sopra Latios questo spiccò il volo, non batteva le ali, levitava e sfrecciava come un solo un razzo sa fare, avevo i capelli al vento, guardavo avanti, sotto di me foreste, città, strade, era tutto così veloce, poi gli chiesi una cosa
    “Puoi… farmi vedere cosa vedi tu?”
    “La Condivisione Visiva? Va bene”
    Questa volta non svenni, restai cosciente ma dovevo stare attento, se mi muovevo muovevo il mio corpo ma vedevo cose diverse, agire d’istinto mi sarebbe costato caro ma era dannatamente stupendo, dissi a Frank di tenersi bene ai miei vestiti, io mi aggrappai al collo di Latios
    «Accelera, vai più veloce, vai veloce quanto solo tu sai fare»
    Quasi mi pentii di cosa avevo detto, neanche in prima persona ci capivo molto, so solo che un minuto dopo stavamo atterrando
    «Che volo movimentato eh, Nick? Yaaaaawn, è notte fonda, spero che mio Zio non sia arrabbiato perchè sono svanito, Nick, visto che vieni da un mondo dove i cervelli sono un'opzione che ne diresti di passare la notte a casa mia? Non avrai dove andare immagino»
    «Latios, rientra, passiamo la notte a casa di Frank»
    Latios rientrò nella Mist Ball, iniziavo quasi ad abituarmi alle regole di questo mondo, era buio pesto, saranno state le 3 di notte
    “è già passato un giorno… ieri ho avuto Jir… Jir dorme per mille anni e sta sveglio solo sette giorni… vuol dire che fra sei giorni sarò costretto a separarmi da lui”
    «A che pensi?»
    «Niente, è stata una giornata movimentata e caotica, è tutto così nuovo… così strano»
    «Beh, continuo a trovare assurdo tutto ciò che dici, dormici su, ti farà bene»
    «Non vedo nulla, dove siamo? È un pozzo quello?»
    «Il pozzo Slowpoke. Slowpoke è un Pokèmon, molto lento, secondo una storia conosciuta da tutti gli abitanti di Azalina i loro sbadigli portaron la pioggia tanti anni fa, da allora tutti adorano gli Slowpoke, vengon quasi visti come i nostri protettori»
    «Mh, che storia… singolare. Piuttosto, dove è casa tua? Sto morendo di sonno»
    «Azalina è divisa in due parti, Azalina est è la parte di Periferia, Azalina Ovest è la città vera e propria, Est è dietro di noi ora, su quel monte. Azalina Ovest invece è di fronte a te, è una piccola città, credo ti piacerà»
    Andammo verso Azalina Ovest, era pieno di case, effettivamente come città non era granchè, non c’eran grossi negozi tranne un supermercato dal tetto blu, ne uffici, ne altro, c’eran parecchie case ma di edifici importanti ne potevo contare ben pochi. Il Market che avevo appena notato suscitò la mia curiosità
    «Quello è della catena dei Pokèmon Market, ci trovi di tutto e di più, magari potresti farci una capatina se hai intenzione di andare in giro per il mondo, che dici?»
    «Ripensiamoci domani ora ho sonno, rimandiamo la visita guidata, scusami»
    «Ok, non ti preoccupare, vieni, casa mia è pochi isolati più avanti»
    Una casa come le altre, a dire il vero Frank mi sembrava una persona importante, era il campione della Lega Pokèmon, da come ne parlava sembrava un giovane prodigio, mi aspettavo una casa molto più appariscente
    Frank tirò fuori un mazzo di chiavi dalla tasca, aprì la porta d’ingresso ed entrammo
    «Pss… Zio Franz, sei sveglio?»
    «Zio Franz? Molta fantasia coi nomi in famiglia»
    Gli dissi con un filo di voce
    «Possibile che devi criticare ogni due secondi?»
    Rispose con lo stesso tono
    «Lo fai anche tu»
    Lo scimmiottai io
    «Si ma ora non è il momento adatto, zio Franz?»
    «Frank! Sai che ore sono?»
    Un uomo, anziano, avrà avuto un 65 anni sbucò dal corridoio, completamente nero
    «Lo so, scusami, non mi crederesti mai se ti dicessi cosa è successo quindi… te lo mostro, Nick, vieni qui»
    «Salve»
    Lo salutai io
    «Ciao, e tu chi sei, un amico di Frank?»
    «Diciamo»
    Frank mi diede un calcetto
    «Fai uscire Latios»
    Mi sussurrò
    Tentai di calcolare bene le distanze, puntai la Mist Ball, scelsi Latios e lo mandai in “campo”, diciamo che ero ancora alle prime armi, non feci danni importanti ma Latios apparve troppo vicino una mensola che si scardinò, restando penzoloni, sulla mensola c’era una teca con una strana Pokèball nera dentro, la teca stava cadendo ma poi Latios, con Psichico la prese, rimise in sesto la mensola e la riposizionò sopra
    «Nick, benedici che l’ha presa, quello è il cimelio di mio Zio»
    «Cimelio?»
    Mi rispose Franz
    «Si, è la Dark Ball, usata da un bracconiere che voleva impadronirsi di Celebi, è l’ultimo esemplare di Dark Ball rimasto, trae potenza dall’energia oscura del nostro universo, catturando un Pokémon lo fa diventare un Pokémon Ombra, aumenta il suo potenziale combattivo e diventa aggressivo, è uno strumento proibito»
    Guardai Frank con uno sguardo a metà fra uno sguardo confuso ed uno perso
    “Celebi, Materia Oscura, Pokèmon Ombra… che diamine sta dicendo?”
    “Te lo spiego dopo Nick, ora non c’è tempo, è una storia lunga”
    Mi rispose telepaticamente Latios
    «Piuttosto, Nick, se è il tuo nome, quello è Latios, vero?»
    «Lo è»
    Risposi io
    «Latios ci ha attaccato mentre volavamo su Pidgeot, ci siam salvati per un pelo ma Pidgeot si è rotto un’ala, voglio portarlo al Centro Pokémon ma volevo prima passare a dirti che son in città»
    «Capisco la situazione, hai fatto bene, ma perché hai portato il tuo amico qui nel cuore della notte?»
    «Non ha dove andare, credo sia leggermente matto, peccato che Azalina non ha cliniche psichiatriche, è una calamita per leggendari poi. Può restare qui per la notte?
    «Va bene, prendo un futon, dorme in camera tua»
    Chiamai in disparte Frank
    «Futon?>>
    «Si, come li chiami, quei lettini che metti per terra, tipo sacco a pelo»
    «Ah si, i lettini giapponesi»
    «Giappoche?»
    «Niente, mi dimentico che sono in un mondo di matti»
    Frank mi guardò stranito
    Tornammo a parlare con Franz
    «Allora zio io vado al Centro Pokèmon, lascio Nick qui, aiutalo a sistemarsi»
    «Vai pure, Nick, vieni, accompagnami»
    «Latios, rientra»
    Dissi io facendo tornare Latios nella Mist Ball
    Lo seguii lungo lo stretto corridoio, si fermò in un punto e aprì una grossa anta sulla parete, tirò fuori un Futon arrottolato e me lo passò
    «Aiutami, va portato su per le scale»
    Tornammo nell’atrio, sulla sinistra della porta c’era una grossa rampa di scale, in due portammo il Futon sopra, lui aprì una porta ed entrai in quella che doveva essere la stanza di Frank
    «Vieni, apriamolo qui, sul tappeto»
    La stanza aveva un solo letto a una piazza, un computer abbastanza vecchiotto e tante bambole
    «Le colleziona Frank?»
    «Si, da quando era bambino, lo prendo spesso in giro per questo… vabbe, io sarò al piano di sotto per ogni tua necessità, se hai bisogno di qualcosa non esitare a disturbarmi. Immagino che tu sia stanco, ti lascio dormire»
    «Grazie infinite, scusatemi per il disturbo»
    «E di cosa, non ti preoccupare, ora riposati»
    «Ancora grazie, buonanotte»
    «’Notte»
    Disse scendendo al piano inferiore
    “Frank, anche lui deve essere orfano… sarà cresciuto con suo zio, che inventa macchinari strani, Pokèball… Non mi sembra molto differente da me, e se questo fosse un mondo parallelo e Frank fosse solo una mia “copia”? Tutto ciò è così complicato… Mi fido ciecamente di lui… è il mio unico amico… sia qui dentro sia in ogni mondo. Che strano… questo mondo inizia a piacermi, Frank mi piace, come amico, ovvio… Sono sicuro che diventeremo grandi amici” Mi addormentai pensando
    Mi svegliai il giorno dopo, con un bicchiere d’acqua versato sulla mia fronte, all’alba dal mio “amico”
    «Oh su, sveglia, ti devo far conoscere una persona!»
    «Uaah, dammi un minuto per ricompormi!»
    «Ti faccio scendere in strada in mutande se non ti sbrighi»
    Mi disse divertito
    Mi vestii in fretta con dei vestiti che mi aveva dato Frank, andai giù, Franz aveva preparato la colazione
    “Che signore simpatico”
    Una zuppa di latte e biscotti bianchi e neri a forma di Pokèball
    In sottofondo c’era l’edizione di quello che doveva essere un telegiornale
    «Salve, bentornati a TG Johto. Qui è la vostra giornalista Emi’ che vi parla! Benvenuti all’edizione mattutina! Passiamo subito alle notizie del giorno
    Continuano i cataclismi provenienti dalla regione di Hoenn, onde sempre più grosse si infrangon sulle nostre coste! Abbiamo convocato qui alcuni meteorologi da questa regione, restate con noi per sentire l’intervista riguardo questi stravolgimenti
    Mito o realtà? Si sta davvero risvegliando il Leggendario Lugia dal fondale marino? Quali sarebbero le conseguenze?
    Le stagioni si scambiano senza sosta! Che vi sia un nesso con i Leggendari Moltres, Zapdos e Articuno?
    Moltres ha lasciato la sua dimora dopo un anno dal Monte Argento, questa scelta è stata indotta da un pericolo imminente? Sentite i pareri dei nostri divinatori.
    Ed ecco l’ultima notizia di oggi, è scoppiato un incendio devastante ai piedi del Monte Argento questa notte, a giudicare dall’orario in cui sono arrivate le segnalazioni dovrebbe essere scoppiato approssimativamente fra le 2 e le 3, sconosciuta la posizione di Rosso, eremita ed ex camp…>>
    «Ridicolo»
    La interruppe Frank spegnendo la TV
    «Rosso un eremita, questo TG è ridicolo»
    «Da quel che so è un concetto simile»
    Dissi io con un filo di voce
    «Rosso non è un eremita. Rosso è uno dei migliori allenatori di tutti i tempi. Che ne puoi sapere tu?»
    «Non sei sorpreso dall’incendio? Rosso potrebbe essere morto!»
    «Fidati, Rosso non morirà mai, piuttosto Moltres era strano, potrebbe essere impazzito? No, è assurdo, forse… No, lasciamo stare»
    Franz la riaccese
    «Voglio sentire»
    Riaccese la TV mentre intervistavano uno dei meteorologi
    «Gli sconvolgimenti ambientali potrebbero essere dovuti ad un’attività di Groudon e Kyogre, abbiam già provveduto ad informare Rocco, il campione, la Sfera Rossa e la Sfera Blu sono state affidate ad un allenatore di cui ha piena fiducia di cui non ci è concesso dire il nome
    Gli sconvolgimenti potrebbero essere dovuti anche ad un altro Pokémon Leggendario, secondo un mito Reshiram potrebbe surriscaldare il globo grazie alle reazioni avvenute nella sua coda, le tempeste al Leggendario Lugia di questa regione, il clima dal punto di vista mitologico è influenzato da vari fattori, è un equilibrio precario come un castello di sabbia, basta spostare un granello di sabbia per farlo crollare»
    «Quindi dovremmo temere uno stravolgimento via via più grande?»
    «Ovviamente è solo una teoria ma si, non possiamo escluderlo»
    «Termina così il servizio lampo sul Meteo»
    Frank la spense di nuovo
    «Ne ho le scatole piene, Nick, ti sei abbuffato abbastanza, alzati, vieni»
    Uscimmo di casa, presi la Mist Ball prima di uscire
    «Voglio farti conoscere una persona, vieni»
    Mi portò di fronte ad un edificio abbastanza grande, porte automatiche, delle vetrate, e cosa vedevo dentro era assurdo
    «Ragnatele?»
    «Questa è una palestra Pokémon»
    Provai ad afferrarmi la pancia
    «Hei, non ho bisogno di dimagrire!»
    «Ma che hai capito, qui si lotta contro altri allenatori, allenatori potenti. Chi li guida è il Capopalestra, ogni regione ha 8 Capipalestra, se li batti tutti e 8 puoi sfidare la Lega Pokémon»
    «Immagino che chi vuoi che io conosca sia il Capopalestra»
    «Eeesatto. Raffaello, è un mio amico, vorrebbe.. sfidarti»
    «Sfidarmi?»
    «Pensi che Latios e Jir ci riescano?»
    «Beh, immagino di si, si può provare»
    «Bene, entra allora, gli ho chiesto di aprire presto, sarà una battaglia non ufficiale, veloce, facile e per te sarà un bene fare esperienza»
    «Va bene, entriamo»
    Dentro era pieno di ragnatele
    «Che strano chiamarla palestra»
    «Già, sali su quella piattaforma»
    Disse indicandola con un dito
    «A che serve?»
    «Ci porterà da Raffaello velocemente»
    Salii su una piattaforma, Frank tirò la leva, la piattaforma avanzò lungo la ragnatela portandomi di fronte a quello che definirei come poco più che un ragazzo, con un retino in mano, capelli viola, quasi a caschetto, aveva delle Pokéball con se
    “Magari è lui”
    «Raffaello! Ti ho portato Nick! Lottate, solo due Pokémon, vacci piano ricorda»
    Raffaello mi sorrise
    «Ciao Nick, Frank mi ha parlato di te, preparo il campo, seguimi»
    Mi portò sopra una zona rettangolare abbastanza ampia
    «Ehm Frank, che devo fare?»
    Gli sussurrai io
    «Fai uscire Jir e Latios dalla Mist Ball»
    Mi rispose lui
    Selezionai le due fonti energetiche, dalla Mist Ball partirono due raggi ed entrambi i Pokèmon scesero in campo
    «Così quella è la “famosa” Mist Ball, e quelli sono Latios e Jir, beh, iniziamo il piccolo “tutorial” Vai Heracross! Vai, Shedinja»
    «Inizi con Shedinja?»
    «Si, voglio spiegargli un po’ di cose Nick, prima di tutto devi imparare a valutare la situazione, devi capire quanto sono veloci i tuoi Pokèmon e quanto lo sono gli avversari, ci devi prendere la mano con le battaglie, all’inizio ti verrà difficile! Dopo di che devi prendere la mano con i Pokémon avversari, il Pokédex ti sarà utile se ne hai uno»
    «Pokeche?»
    «Una sorta di enciclopedia, tieni, ne ho uno in più per ogni evenienza, te lo regalo>>
    Mi diede un Pokédex
    «Punta la videocamera su Heracross, non ti dirà molto se non è tuo ma almeno una cosa la capirai»
    «Cosa è “Coleottero-Lotta”?»
    «Ecco, è il tipo, ci sono 17 tipi base, dovresti impararli tutti e le relazioni con gli altri tipi, ad esempio
    Jir è tipo Acciaio-Psico mentre Latios di tipo Drago-Psico. I Pokémon coleottero, ovvero quelli che alleno io, han un grosso vantaggio sui tuoi ma non è detta l’ultima parola, su, prova ad attaccarmi, Frank mi ha detto che Jir conosce almeno Tuononda, Raggioscossa ed Obbliderio, Latios invece ha Tuono, Psichico, Dragopulsar e….»
    “geloraggio” mi disse latios
    «Geloraggio»
    Terminai io
    «Bene, Psico è potente su Heracross mentre su shedinja non hai niente di potente»
    «Bene, Jir! Tuononda su Shedinja! Latios, Psichico su Heracross!»
    Heracross si sollevò in aria coperto da un’aura rosa, dopo di che l’aria intorno a lui si fece ondulata, cadde a terra, esausto. Jir emise un raggio elettrico e Shedinja fu cosparso da energia statica
    «Shedinja, Forbice X!»
    Shedinja si dissolse e riapparve alle spalle di Latios, senza spostarsi con due movimenti veloci colpì Latios con le falci
    «Latios! Jir! Raggioscossa! Latios, Dragopulsar!»
    Latios arrancava, nessuno dei due era stato curato e Latios aveva meno della metà delle sue energie
    «Qui è dove volevo arrivare»
    Mi disse Raffaello
    Gli attacchi oltrepassarono Shedinja come se avessero colpito un fantasma
    «L’abilità di Shedinja gli consente di evitare tutte le mosse che non prevalgon su di lui, se non hai una mossa “Superefficace” su Shedinja non lo batterai mai, Shedinja, Forbice X, ancora!»
    Latios andò KO dopo un altro attacco
    «Quello era un brutto colpo, sono rari, difficili da notare ma son molto più potenti di un attacco normale, la fortuna ci vuole per farne»
    «Ho perso?»
    «Beh… c’è solo una cosa che non hai fatto no?»
    «Jir, Obbliderio!»
    Jir aprì il suo terzo occhio, un raggio di luce, poi niente
    «Perfino l'Obbliderio è inutile! Shed, finiscilo!»
    Tentò di attaccarmi sempre nello stesso modo, prevedibile, Jir lo evitò
    Jir non si mosse tanto dopo quell’attacco, restò fermo, come meditando, si vedeva qualcosa muoversi nell’aria vicino a lui
    «Quella è cosmoforza, sta tentando di aumentare la difesa in modo da resistere»
    «Shed ora, forb…»
    Raffaello fu interrotto da un lampo, poi un’esplosione e Shedinja era a terra
    «Però, mica male come prima lotta»
    Disse Frank
    «Vieni, Raffaello, andiamo al Centro Pokèmon»
    Gli disse
    «Ah si, ricordo che me ne avevi parlato»
    Dissi io
    Raffaello era abbastanza incredulo, a quanto pare nulla di ciò che era appena accaduto sarebbe dovuto succedere. Ricordando quei momenti ora direi che senza ombra di dubbio quella circostanza fortuita è stata frutto della Dracoenergia divina all'interno di Jir, Raffaello ovviamente non lo sapeva e dopo un primo momento di stupore non fu leggero con i complimenti.
    Frank mi portò fuori, di fronte a un grosso edificio dal tetto rosso
    «Siam arrivati Nick»
    Entrammo in quella sorta di ospedale
    Notai un’infermiera dai capelli rosa oltre il bancone, questa mi guardò e disse
    «Sei in un Centro Pokèmon, rimettiamo in sesto i pokèmon stanchi, vuoi far riposare la tua squadra?»
    «Si, grazie»
    «Va bene, prenderò in consegna la tua squadra per qualche secondo»
    Le diedi la Mist Ball, lei la guardò male, poi notò Frank e si tranquillizzò, doveva pensare che era un modello di Franz, la mise in una vaschetta collegata a un computer e dopo poco la restituì
    «Grazie mille, arrivederci»
    Mi disse sorridente, Frank mi prese per un braccio
    «Hei, Raff, puoi andare tu a controllare Pidgeot? Io devo far vedere una cosa a Nick»
    Disse a Raffaello
    «Lo porti nel bosco? Ok, faccio io, a dopo»
    Rispose lui sorridendo
    «A dopo, vieni Nick»
    «Dove si va?»
    Chiesi io
    «Ancora più ad ovest di Azalina si estende un bosco noto come Bosco dei Lecci, di solito appare Celebi vicino un suo altare, Celebi è il guardiano della foresta e riesce a viaggiare nel tempo, è il protettore della città»
    «Vuoi portarmi all’altare?»
    Chiesi io, detto così sembrava quasi che volesse sposarmi
    «Celebi non si fa vedere da tanto»
    Rispose lui cupo
    «Come mai?»
    Gli chiesi io
    «Non si spiega, magari con te però apparirà, vieni»
    Che alludesse alla mia capacità di attirare le Leggende? Chi può dirlo
    Ci incamminammo verso il bosco, superammo il confine della città e ci avventurammo fra gli alberi
    «Se la memoria non mi inganna dovrebbe essere fra pochi alberi»
    Gli alberi infatti si facevan sempre più stanziati, radi, fino ad arrestarsi scoprendo uno spiazzo in mezzo alla foresta con un piccolo altarino sopra
    «È questo il tempio di Celebi?»
    «Si, chiama Latios e Jir»
    Li feci uscire
    «Ok, e ora?»
    «Monta su Latios, tieniti Jir sulla spalla»
    «Va bene, quindi?»
    «Inizia a volare sopra la foresta, ti vedrà di certo»
    Iniziai a fluttuare sulla foresta, a sfrecciare fra gli alberi, che agilità che avevo
    «Bi…»
    Flebile, come un sussurro
    «Nick, ho sentito qualcosa, atterra»
    Mi disse urlando Frank
    «Bi?»
    Ora era più forte. Lo sentimmo entrambi
    «Nick! Diamine! Scendi di li»
    Atterrai
    «Bi»
    Ne eravamo certi. Era un Pokémon che parlava
    “Latios? Capisci che dice?”
    “Si sta… consegnando, a te, dice che c’è qualcosa di importante che devi vedere
    “Lo catturo appena si vede?”
    “Si lascerà catturare, fidati”
    Un lampo giallo, poi un portale circolare dal raggio di circa un metro si aprì sull'altarino, un essere quasi fatato, verde, con delle piccole ali apparve di fronte a me e a Frank
    «Quindi tu sei Celebi»
    Gli dissi io
    «Nick! È grandioso! È tornato il guardiano della foresta»
    «E hai qualcosa per me, vero?»
    Celebi annuì
    «Bene, non ti ribellare»
    Lanciai la Mist Ball, catturando Celebi per poi farlo ritornare all'esterno
    «Che diamine fai? Jirachi, Latios e ora Celebi? Non puoi andare in giro a catturare Leggendari come ti pare! Se i leggendari si allontanano del loro tempio il mondo ne risentirà sempre di più!»
    «Non lo faccio per collezionismo, Celebi voleva essere catturato»
    «Come “voleva”?»
    Mi chiese lui stupito
    «Latios, sa usare la telepatia, dovresti saperlo»
    Mi guardò storto, restò in silenzio ma il silenzio durò poco perché fu interrotto da Celebi
    «Biii»
    Mi sollevò da terra con Psichico, si avvicinò a me e da lui si allargò una sfera di energia gialla, non capivo che diamine stava succedendo, feci in tempo a stento a richiamare Jir e Latios prima di essere catapultato in un altro mondo o forse dovei dire in un altro tempo
    Ero nel Bosco dei Lecci, quasi completamente bruciato. Stavo ancora volando grazie allo Psichico, Azalina era rasa al suolo, il cielo era completamente nero, niente sole, niente luna, un mondo grigio e triste, quasi uno scenario post apocalittico
    “Che diamine è successo?”
    Feci uscire Latios dalla Mist Ball
    “Latios cosa è?”
    “Non lo so e non mi piace...”
    Disse lui timoroso
    Non avevo mai sentito Latios dire “non lo so”
    Montai su di lui mentre fluttuavo grazie a Celebi
    «E così sei davvero ancora vivo... lo sapevo, ti aspettavo... Nicholas»
    Una voce fredda, leggermente nota ma al contempo sconosciuta
    Mi girai, vidi un uomo su un Drago Bianco affiancato da un Drago Nero
    «Chi sei?»
    Chiesi io timoroso
    «Dopo tutti questi anni mi chiedi chi sono? Scoprilo, coraggio»
    Lo squadrai per bene
    Un fisico asciutto, capelli neri e occhi gialli dal bulbo blu, freddi come il ghiaccio
    «Io… non ti conosco»
    «Ne sei sicuro?»
    “mi sembra di averlo già visto ma quegli occhi, non sono nulla che io conosca…”
    «Beh, meglio, mi sarà più facile ucciderti! Zekrom! Incrotuono! Reshiram! Incrofiamma, abbattete Celebi»
    Latios creò una barriera con Psichico, barriera che andò clamorosamente in frantumi, Jir parò Incrofiamma, andando KO, lo ritirai prima che colpisse terra cadendo, non riuscivo a capire niente, chi era quel tizio e perchè voleva uccidermi? Non avevo il tempo per pensare
    «Biiii!»
    Urlò Celebi creando un altro portale
    «No, non fuggirai, Zekrom…»
    Ma avevo già smesso di sentirlo
    Ero tornato al mio tempo
    “Quegli occhi, cosa diamine è stato? Ma chi era?”
    «Nick! Tutto apposto? Che è successo?»
    «Un momento, quei capelli… quell’uomo… non è possibile»
    Stentavo a crederci ma non potevo negare la verità
    «Eri… tu!»
  4. .
    «Pidgeot! Svegliati! Coraggio, torna qui»
    Disse disperato
    «Oh al diavolo!»
    Tirò fuori una pietra gialla appuntita simile a un rombo dalla tasca
    «Prendi il revitalizzante!»
    Gli mise in bocca quella pietra e gli diede uno schiaffo, Pidgeot rinvenì all’istante anche se sembrava leggermente confuso
    Spalancò immediatamente le sue enormi ali dorate, in un paio di battiti si riprese dalla caduta ma era troppo tardi, eravamo scesi troppo e troppo veloci, l’assetto era tornato normale, sfruttavamo la velocità per andare avanti ma non riuscivamo a prendere quota, continuavamo a planare molto velocemente, il ventre di Pidgeot iniziò a sfiorare le punte di alcuni alberi, tentò di evitarli ma fu inutile, Pidgeot si schiantò contro un enorme abete, venimmo sbalzati, il ragazzo prese al volo un ramo, io non ebbi la stessa fortuna
    «Hei, sei tutto intero Nick?»
    In un paio di rapide mosse come una scimmia scese da quel ramo e mi finì vicino
    «Niente di rotto?»
    «Vedo tutte le stelle»
    Alzò lo sguardo, era buio pesto
    «Beh, sei sdraiato, le stelle le vedo anche io»
    Scoppiò a ridere
    Mi misi seduto
    «A quanto pare niente di rotto, dove cavolo siamo?»
    «Te l’ho detto, siamo in una foresta ai piedi del Monte Argento, non è saggio fermarsi qui di notte senza un riparo adatto e senza offesa dubito tu sappia costruire un riparo in mezzo a una foresta>>
    «E allora che suggerisci di fare?»
    «Il Monte Argento ha tante grotte sulla sua superficie, una di quelle farebbe al caso nostro, sono piccole concavità sul fianco della montagna che da sulla foresta, piccole, vuote e facili da difendere, per una notte in cui siamo da soli sarebbero comode, Pidgeot ha preso una brutta botta prima, non basteranno rimedi comuni a farlo tornare da noi, la sua ala destra... va portato in un Centro Pokèmon»
    «Un che?»
    «Sono tipo degli ospedali per i Pokèmon»
    «Tipo una clinica veterinaria?»
    «Una clinica veterinaria?»
    «Dove si portano gli animali feriti o malati»
    «Dimenticavo che stai delirando. C’è un Centro Pokèmon in ogni città più o meno, il più vicino è alla Lega Pokèmon»
    «La Lega Pokèmon»
    «Si, è una sorta di città senza case, c’è un unico edificio, la Lega. La Lega è dove tutti gli allenatori più forti si riuniscono e lanciano una sfida, se un allenatore sfida la Lega deve affrontare quattro dei più forti allenatori della regione e infine, se i “Superquattro” sono sconfitti dovranno affrontare il più potente allenatore, il Campione. Se anche questo dovesse venir sconfitto il vincitore ha il diritto di prendere il suo posto come Campione in carica»
    «Dista molto?»
    Ad essere sincero le meccaniche di quel mondo mi incuriosivano ma speravo ancora di poter tornare a casa tentando di convincere me stesso a non interessarmi
    «Un giorno a piedi ma è l’unica scelta che abbiamo»
    «È un bel po’ di tempo...»
    «Lo so... ma credo non sia bene parlarne qui»
    Disse lui quasi timoroso
    Diedi uno sguardo dentro la foresta, vedi qualcosa muoversi
    “che me lo sia immaginato?”
    «Questa foresta è pericolosa?»
    «Si, è piena di Pokèmon Selvaggi»
    «Un momento, basta che io desideri che Pidgeot stia bene no? Jir! Ho bisogno di te»
    Jir uscì dall’M-EC
    «Jirzzzzz»
    Dopo avermi trasportato non so in quale mondo ora Jir si permetteva anche di dormire
    «Come puoi dormire in un momento come questo? Hai dormito per mille anni! Svegliati!»
    «Non hai speranze per svegliare Jir, che sia il sonno millenario o uno normale, solo il richiamo della battaglia può se non si sveglia da solo»
    Ritirai Jir nel M-EC
    «Muoviamoci ora Nick, ci metteremo troppo, siamo facilmente identificabili, anche gli alberi vedono in questa foresta...»
    Iniziammo a camminare a passo svelto, il mio “amico” non si guardava intorno o almeno non lo dava a vedere
    «Pss»
    Disse sotto voce, mi avvicinai per sentire cosa voleva
    «Pensi di farcela a starmi dietro se corro?»
    «Perché?»
    «Rispondi»
    «Posso provare»
    «Siamo seguiti, corri, ora!»
    Iniziammo a correre, avevo paura, riuscivo a stargli dietro, quasi a fianco, chi poteva mai seguirci in un posto come quello?
    «Nick, sinistra!»
    Girammo a sinistra
    <<stanno tentando di accerchiarci! Gira a destra!»
    Girammo subito a destra ma pochi secondi dopo si fermò
    «Merda! Ci hanno accerchiato!»
    «Chi?»
    Dissi tentando di capire
    «Fra poco li vedrai»
    Come ombre uscirono da dietro gli alberi, erano ovunque, fra i tronchi, fra le foglie, tutti li a guardarci, immobili
    «Sono troppi! Che cosa sono?»
    «I più piccoli si chiamano Grovyle, i più grossi sono Sceptile, Grovyle è veloce e ha delle foglie affilate come lame, Sceptile non solo è veloce e ha le braccia che ti sminuzzerebbero in tre secondi ma può anche addormentarti con le spore!»
    «Perché ci attaccano?»
    «Abbiamo invaso il loro territorio! Che ti aspettavi, convenevoli e un invito a cena?>>
    Poi iniziai a sentire quella sensazione strana, era quasi gradevole. Non so esattamente come definirla, come un'aura oscura che ti avvolge, che ti fa sentire potente, guardai il ragazzo al mio fianco, le sue pupille si fecero quasi gialle.
    “Sto delirando”
    Un Grovyle scattò da sopra un albero tentando di colpire il ragazzo, lui si scansò tuttavia la foglia gli colpì una guancia facendo un piccolo taglio che perse una goccia di sangue
    «Questo non dovevi farlo»
    Disse lui irabondo
    «Calma, non è il momento per...»
    «STA ZITTO! Tu, verme, lo sai chi hai tagliato? Il mio nome è Frank, come hai osato sfregiarmi? Come hai osato colpire me? Ora assaggerai la mia rabbia, l’ira del Campione della Lega Pokèmon!»
    Mise le mani nella cintura, prese cinque Pokèball, le lanciò
    «Tutti fuori, è ora di distruggere qualche foglia morta»
    Cinque Pokèmon si materializzarono davanti ai miei occhi
    «Magnezone, Scarica, sarà meglio fare un po' di luce!»
    Un lampo invase il campo di battaglia, poi un'enorme scarica elettrica colpì in pieno dei tronchi incendiandoli la pioggia pareva trattenere le fiamme
    «Chandelure, Giornodisole, interrompiamo questa pioggia, facciamo brillare le stelle»
    Sembrava giorno, le stelle brillavano come se fossero tutte dei piccoli soli più vicini di quanto non fossero
    «Cofafrigus, taglia la ritirata! Malosguardo»
    I nemici sembravano paralizzati, la luce tremendamente forte per quegli orari li rendeva facilmente distinguibili, continuavo a non capirci niente, sembrava come se dei maghi stessero generando fiamme e lampi
    «Iniziamo l’attacco! Metagross! Terremoto!»
    Ci fu una scossa sismica considerevole, io caddi per terra, il ragazzo restò in piedi, imperterrito
    «Gallade, i grovyle sono caduti dalle foglie, ora, crea scompiglio fra di loro! Zuffa!»
    Un pokèmon bianco e verde si lanciò contro i nemici con una velocità impressionante, i Grovyle e gli Sceptile cominciarono a cedere, uno dopo l'altro cadevan a terra privi di forze, alcuni tentavan di opporsi nell'inutile tentativo di contrattaccare
    «Ora, concludiamo la battaglia! Chandelure! Vampata... disintegrali!»
    Fra tutti i Pokèmon selvaggi si alzarono pire di fuoco, per un attimo pensai che sarebbe scoppiato un incendio
    «Chandelure, ritira le fiamme»
    I Grovyle e gli Sceptile erano a terra svenuti, scottati. Li per li pensai che ne avesse ucciso qualcuno ma a dire il vero la cosa non mi disturbava più di tanto.
    «Non meritate che io vi finisca, restate a terra anche se sareste migliori come concime che come nemici»
    «Frank...»
    «Dimentica quel nome, dimenticalo»
    «Perché volevi tenerlo nascosto»
    «Il mio è solo un nome, potrei essere un tuo amico o un tuo nemico, chi lo sa, non mi hai fatto una buona impressione quando ti ho visto, a dire il vero mi fai venire la pelle d’oca ancora ora, se tu fossi un mio nemico sapendo il mio nome avresti un piccolo vantaggio ma tu non ci hai pensato e mi hai detto il tuo come un idiota. Oltretutto sembri completamente matto al punto da non riconoscere il Campione della regione. Non me la contavi giusta e tuttora non ho piena fiducia in te»
    Parole aggressive che mi ferirono non poco ma potevo capirlo. Tentai di non pensarci in quel momento e di cambiare bruscamente argomento
    «Campione della Lega Pokémon, questo significa che...»
    «Si, sono l’allenatore più forte di questa regione»
    «Per questo eri stato mandato a controllare il tempio di Arceus, non capivo come un ragazzo indifeso potesse essere mandato li sopra, al freddo e in mezzo a una tormenta!»
    «Tanto credo che lo avresti scoperto lo stesso, piuttosto... ci ho pensato solo ora, quella pioggia, non può essere naturale e poi ora dovrebbe essere autunno, guarda questo»
    Si abbassò per prendere una cosa da terra
    «Questa è una gemma, gli alberi le fanno in primavera, si aprono in estate, è fresca»
    «Vuoi dire che è come se fosse primavera?»
    «Il monte argento non è solo un monte, è anche il tempio del Pokèmon leggendario Moltres, secondo le leggende Moltres porta la primavera col suo volo, ti ricordi che avevo detto che le stagioni sono nel caos»
    «Credo abbia senso ma dimentichi una cosa, i fulmini, non so nel vostro mondo ma non ho visto fulmini simili in una pioggia primaverile»
    «Esattamente, il fulmine deve essere stato creato da un Pokémon, sarà stato un attacco Tuono, ma non so chi lo può aver scagliato»
    «Gli Sceptile?»
    «Non possono e poi... di solito gli Sceptile non sono così aggressivi. Un momento... Perché hanno tentato di attaccare solo me? Potrei pensare che fossi tu a controllarli!»
    «Andiamo, tutto questo è a dir poco assurdo!»
    Iniziavo ad averne abbastanza di essere accusato
    «Lo so, potrebbero essere stati controllati da un altro Pokèmon o da un altro allenatore»
    Iniziai a sentire ovattato, a rallentatore
    «Che intendi?»
    «Un Pokèmon con poteri psichici»
    «Poteri.. psichici?»
    Iniziai a vedere nero, svenni
    Riaprii gli occhi, stavo volando, ero su quella foresta
    “assurdo”
    “Nick!”
    “Questa voce... non è di Frank”
    “Dove siete?”
    Non sembrava minacciosa ma non era di certo familiare
    “Chi sei?”
    Gli chiesi con un velo di timore
    “Lo dovrai vedere”
    Mi rispose divertito
    “Cosa vuoi da me? dove sei? Fatti vedere!”
    “Guardati intorno, sono dove sei tu, vediamo le stesse cose”
    Stavo volando, non sopra un Pokémon, ero io a volare
    “Sei il prescelto da Arceus”
    “Come fai a saperlo?”
    Dissi sempre più timoroso
    “Sono uno dei due Pokémon leggendari posti a protezione delle prime ere del mondo, creato dai poteri di Dialga, creatore del tempo”
    “Sei un Pokèmon Leggendario?”
    Da quanto avevo visto i Pokémon potevan essere ostili, non sapevo se fidarmi tuttavia da quanto avevo capito i Pokémon Leggendari erano guardiani e protettori del mondo
    “Se sei davvero un Leggendario dove è il tuo Tempio?”
    “Il mio Tempio è dentro di me, il mio cuore è il mio Tempio”
    “Il tuo cuore? Ma a chi vuoi darla a....”
    “...bere. Il mio Tempio è il mio cuore in senso letterale.”
    Dopo questa risposta iniziai a dubitare di quello strano interlocutore
    “Perché mi parli?”
    “Per ordine di Arceus, creatore di mio padre, ho l’ordine di trovarti”
    Eppure la domanda più ovvia restava: Se questo Pokémon non fosse un Leggendario come potrebbe sapere di me e Arceus?
    “Perché dovrei credere che sei dalla mia parte? Perché non mi hai aiutato nello scontro?”
    “Per farti vedere l'oscurità”
    Capivo bene a cosa alludeva, più che vederla l'avevo sentita, anche se per pochi istanti.
    “Perché mi devi trovare? Quale è questo ordine di cui parli?”
    “basta con le domande. Preparati, dovrò metterti alla prova”
    “alla prova?”
    “Ho anche detto troppo, tieniti forte… Arrivo!”

    Rinvenni subito dopo l’ultima parola, cosa diavolo era successo? Lo capii solo dopo
    «Quella di svenire è un’abitudine che hai o è un tuo dono ancestrale donatoti da non so quale Dio? Cavoli, ti piace tanto il terreno eh? Ogni dieci minuti ci cadi sopra»
    «Oh, ma sta zitto e pensa a quel tuo pollo che si fa stendere da una scarica elettrica»
    «Si da il caso che il “pollo” è la punta di diamante della mia squadra, non è stato colpito di certo dal “congegno in via di sperimentazione” di uno scienziato pazzo. Quell’attacco… deve averlo scagliato qualcuno di dannatamente potente»
    Non ci pensai un attimo prima di chiedere
    «Un Pokémon Leggendario?»
    «Possibile ma dubito, l’unico Pokémon Leggendario che abita questo monte è il Leggendario Moltres, terzo degli Uccelli Leggendari, secondo la leggenda Moltres porta la primavera nel mondo ma non avrebbe avuto senso attaccarci…»
    «Oltre a lui? Qualcuno di volante, capace di parlare»
    «Parlare? Beh.. secondo qualche leggenda pochi Pokémon sanno parlare, incamminiamoci»
    Iniziammo a camminare
    «Dove andiamo, Frank?»
    Tentai di metterci quanta più attenzione nel dire il nome, quasi per prendere in giro
    «Beh, Idiota, siamo in una dannata foresta infestata da Pokèmon selvatici che ti potrebbero sminuzzare per bene e mangiarti crudo senza problemi, fai meno lo spiritoso o “Frank” ti molla dietro. Dobbiamo uscire dalla foresta, il Monte Argento possiede delle grotte naturali che danno sulla foresta stessa, te lo avevo detto, diciamo che se non fossero dannatamente pericolose anche le grotte sarebbe un’atmosfera romantica il che è un peccato visto che fra te e Jir preferirei condividerla con un Geodude dormiente»
    “sempre con la lingua affilata questo qui, che rottura di scatole, perché non si morde mai la lingua?”
    «Dicevamo dei Pokémon leggendari…»
    «Ah, già, di tipo volante che sappiano parlare che io conosca c'è solo Lugia, tuttavia parlare implica anche il tipo Psico il più delle volte… questa tipologia di Pokémon spesso riesce a volare anche non sapendolo fare, semplicemente fluttuano grazie ai loro poteri… sei sicuro che era volante?»
    Ci pensai un po’ su, a quando mi guardai intorno
    «Con due ali blu e tutto bianco?»
    «Mhhh, mi sembra sempre più Lugia anche se di blu Lugia ha solo alcune scaglie, magari ti sei confuso. Come mai queste domande?»
    «Col tempio nel “suo cuore”?»
    Dissi io ignorando la sua domanda
    «No, quel Pokémon… è senza dubbio Latios! Ma perché me lo stai chiedendo?»
    “che fare? Dirgli la verità?”
    «Prima quando sono svenuto ho iniziato a volare, ero dentro un Pokémon! Credo che fosse questo Latios, mi sapeva parlare... So che è assurdo»
    «Se non conoscessi i poteri di Latios ti darei del matto, questa era la Condivisione Visiva. Che ha detto?»
    «Mi ha parlato di Arceus e del fatto che mi voleva mettere alla prova»
    «Arceus? Ma tu chi sei? Che cavolo! Non sai niente di questo mondo e già mi vieni a parlare di Latios, Arceus e hai dietro un Jirachi! Ci manca solo che catturi anche Moltres!»
    Scoppiai a ridere
    «Seriamente, Latios è molto potente, a mio parere potrebbe sistemare Moltres molto facilmente… se vuole metterti alla prova… ahia, povero te»
    «Davvero? Vuoi dire che rischio qualcosa?»
    «Scherzi? Latios è tremendo, sembra un dinosauro imbizzarrito, assetato di sangue, terrificante, ti uccide guardandoti»
    «O mio dio, e ora che faccio?»
    Dissi terrorizzato
    «Ha ha ha, dovresti vedere la tua faccia, Latios è uno dei Pokémon più belli che io conosca ma fidati, è molto potente lo stesso, è bello a vedersi, non sembra nulla di feroce o pericoloso anzi, si dice che odi combattere... Ma… Potrebbe aver scagliato lui il Tuono che ci ha colpiti>>
    Parlando la vegetazione sembrava farsi meno fitta, ormai dovevamo esserne quasi fuori, poco mancava a che iniziassimo a vedere la montagna, restai in silenzio ringraziando non so se un Dio in cui non credevo o un Pokémon che avevo visto in sogno per aver fatto si che almeno quello di Frank fosse uno scherzo
    «Vedi quella grotta li su?»
    Mi disse indicando una grotta
    «Ci accamperemo li!»
    Iniziai a salire lungo il fianco della montagna, cadere li era parecchio pericoloso, le rocce eran appuntite, il terreno duro, rischiavi di romperti qualcosa
    La caverna era… beh, una caverna. Non ne avevo mai vista una ne ci tenevo, puzzava leggermente, umida ma almeno dovevamo preoccuparci di attacchi solo in un punto
    Mangiammo qualche sandwich che Frank aveva con se, controllammo le condizioni di Pidgeot, la sua ala destra era rotta, era inutile provare a viaggiare in quelle condizioni. Decidemmo di ritirarlo e di restare a guardare la foresta fino al mattino
    «Che bella la nebbia, guardala, scende come un velo a coprire la terra, un velo di protezione, quasi come una coperta per nasconderne gli abomini, bellissima e spaventosa allo stesso tempo, ha qualcosa di magico, sembra quasi che dalla nebbia nascano i miti più misteriosi del mondo, lo stesso nome… Mist… sembra quasi che abbia un legame col mistero stesso»
    Disse Frank. Dopo aver sentito quella frase mi fermai, presi l’M-EC
    «Strano, non lo avevo mai notato, l’M-EC contiene una strana foschia, che buffo… così misterioso anche questo…»
    «Sai, M-EC non è un gran nome, magari potresti che so, rinominarlo?»
    «Beh, tu dici che è una sorta di “Pokèball” che ne pensi di Iperpokèball?»
    «Che razza di schifo è? E poi non devi dire “Pokè” ogni volta, se ti vedesse mio zio ti ucciderebbe! Esistono tanti tipi di Pokéball, la Megaball, l'Ultraball, la Masterball, Pesoball, Friendball, sono tantissime! Prendi esempio dai loro nomi»
    «… Che ne dici di Mist Ball?»
    «Sembra un bel nome… degno di quell’affare»
    «Beh, a dir…»
    Le mie parole furono interrotte da un verso
    «Quello! È Latios! Venite, fuori tu…»
    Disse prendendo le Pokéball ma era troppo tardi.
    Il tempo parve fermarsi, Frank era paralizzato, le Pokéball fluttuavano in aria, immobili
    Stringendo i denti disse
    «Idiota, è li fuori, chiama Jir!»
    «Jir! Ho bisogno d’aiuto»
    Dissi prendendo la Mist Ball
    «Jiiiir!>>
    “Coraggio Nick, arrivo”
    Una sfera blu colpì Jir in pieno, Jir sembrò incassare bene il colpo
    «Jiiir! Ji-ji-ji!»
    Jir emise un raggio elettrico
    «Quello era tuononda! Latios si muove velocemente ma così dovrebbe essere parecchio più lento»
    Disse il ragazzo a denti stretti.
    Fu allora che lo vidi, dalla forma simile a un Jet ma dalle dimensioni molto più piccole da lontano sembrava nascondere il piumaggio che gli dona la colorazione
    Latios fissò Jir, i suoi occhi eran cosparsi da un alone rosato ma non successe nulla. Poi spalancò la bocca e lanciò un potente raggio elettrico, Jir fece lo stesso ma con un attacco evidentemente più debole. Erano Tuono contro Raggioscossa, Jir fu travolto in pieno
    «Nick! Allora è stato lui»
    «Si lo so!»
    Dissi io concentrato
    Jir si fermò… guardò per terra, sembrava divertito, aveva un’aria cupa, alzò lo sguardo di botto guardando Latios
    «JIIIIIIR!»
    Jir aprì il suo terzo occhio, iniziò a brillare
    «Quello era il leggendario Obbliderio! sta indietro»
    Non successe nulla nemmeno stavolta anche se Latios sembrava stranamente in difficoltà.
    Latios attaccò di nuovo con la sfera blu, Dragopulsar, ma non voleva colpire Jir… voleva colpire la montagna.
    L’attacco scavò un tunnel molto stretto dentro la montagna, li per li non capii il senso di quella mossa ma poi… Divenne giorno improvvisamente, era assurdo, due minuti prima era notte
    Frank si sbloccò tuttavia le Pokéball rotolarono giù per la rupe. I problemi non finivano li.
    Un verso di rabbia, furioso
    Dallo stretto tunnel un Pokémon a forma di uccello, giallo con le ali infuocate, si scagliò fuori, adirato contro Jir e Latios
    «Nick! È Moltres! Fai attenzione! Jir non può farcela»
    Iniziavo a sentire qualcosa... una strana presenza, non era l'oscurità di prima, per un attimo mi parve di vederlo, dietro un macigno. Doveva essere un ragazzo di qualche anno più grande di me li per li credetti di essermelo immaginato.
    Moltres sputò fuoco, avrebbe colpito Jir di sicuro se non fosse stato per lui, per quella voce
    «CHARIZARD, DRAGARTIGLI!»
    Un Pokémon simile a un drago, rosso, alato e con la una grossa fiamma sulla coda si lanciò da dietro il macigno che avevo osservato prima verso Moltres colpendolo con gli artigli delle zampe anteriori
    Frank parve divertito, io guardai la cima della montagna e lo vidi li, vicino alla roccia con il dito puntato verso Moltres. Il silenzio fu rotto da Frank che sembrava aver rivisto un vecchio amico
    «Così alla fine sei giunto, Rosso… Maestro»
  5. .
    «Jir? Jir dove sei?»
    Sentivo la mia stessa voce ovattata, vedevo male, molto male, ero in una zona bianca ma un alone nero continuava ad avanzare. Sentii le forze venir meno, di nuovo. Caddi, avevo freddo. Tanto freddo.
    Ora vedevo di nuovo. Sabbia, era un deserto, faceva molto caldo. Il deserto era strano: dune enormi che si alzavano e abbassavano, sembravano grosse, mastodontiche onde di sabbia
    La duna su cui mi trovavo si abbassò, iniziai a scivolare in avanti. Lo spostamento di sabbia scoprì una grossa lastra di pietra, era inclinata e sembrava quasi un...
    «È un tetto»
    Dissi con un filo di voce
    «Dove mi trovo?»
    Dissi stupidamente
    «C’è nessuno? Jir! Jir?»
    Una voce imponente rispose, sembrava provenire da sotto quel tetto di pietra
    «Quale è il tuo nome?»
    «Chi.. Chi sei? Il mio nome è Nicholas, Nicholas Lutheroup»
    Una folata di vento, quasi un piccolo tornado, la sabbia iniziò ad allontanarsi dal tetto, scoprendo colonne, incisioni e un’enorme entrata
    «Ti aspettavo Nichoas. Il mio nome è Arceus»
    Entrai in quella sorta di tempio. Al centro dell’enorme navata c’era un’altra creatura che non avevo mai visto, era molto più grande di Jir, era più alta di me, sarà stata più del doppio della mia altezza e sapeva parlare. Era bianca, occhi capaci di trasmettere terrore, verdi con delle pupille rosse. Zampe affusolate con una punta gialla e un enorme anello giallo fissato ai fianchi interrotto in vari punti.
    «Cosa sei?»
    «Io sono un Pokémon, un Pokémon come Jir»
    «Come sai di Jir?»
    «Io so tutto. Nick, io sono il creatore delle sei dimensioni, sono il creatore dei Pokémon e in qualche modo ho creato anche voi umani»
    «Sei un Dio?»
    «Molti mi paragonano a un Dio, molti mi adorano ma i miei poteri non sono per niente infiniti>>
    «Che cosa vuoi da me... Arceus?»
    «Lo Spazio, il Tempo, il Chaos, la Creazione e la Distruzione sono i frutti dell'esistenza di un antico Dio eppure, seppur concepiti per essere in allegria, la Distruzione è destinata ad annientare la Creazione, lo Spazio e il Tempo e in qualche modo perfino il Chaos. Kyurem, il sovrano del nulla, l'essenza dell'inesistenza stessa, fu sigillato. I giovani sigilli non sono destinati a durare.
    L'anima di Kyurem è di nuovo fra noi, scorre, corrompe tutto ciò che incontra sul suo cammino, distrugge... uccide. Una catastrofe si avvicina»
    «Catastrofe? Che intendi?»
    «Kyurem verrà risvegliato... i suoi poteri trascendono anche i miei, solo tu puoi fermarlo, Nicholas»
    «E come potrei fare io a fermarlo?»
    «Ancora non lo sai ma tu fai già parte di questa storia. Antichi legami ci sono fra le anime, più non posso dirti»
    «Antichi.. Legami?»
    «Non è un caso se hai in possesso il tuo congegno, l'M-EC. Il destino ha voluto unire le invenzioni dei due mondi, ancora una volta»
    «Come sarebbe a dire i due mondi?»
    «Nicholas, dovrai capire tu il significato delle mie parole
    L'equilibrio mai devi spezzare
    Creazione e Distruzione mai bisogna turbare
    Ma se il cuore di un sol uomo sarà abbastanza forte
    Si prenderà carico di Luce e Ombra trascendendo Vita e Morte»
    «Luce, ombra, che stai dicendo?»
    «Jirachi ti ha scelto, Nick, non puoi indugiare, diffida sempr...»
    «Hei!>>
    “ma cosa?”
    «Hei svegliati»
    «Ahia»
    Mi era appena arrivato uno schiaffo, all’improvviso di nuovo quel paesaggio bianco
    “era solo un sogno”
    «Hei, mi senti! Coraggio, apri gli occhi, sveglia!»
    «E.. tu... io... dove mi trovo?»
    «Benvenuto alle rovine Sinjoh, il posto peggiore del mondo per dormire nella neve! Rischi di morire assiderato!»
    Non sapevo nemmeno il suo nome, non era molto forte forse, non mi aveva mai visto ma si preoccupò subito di portarmi via di li
    «Pidgeot! Ho bisogno di te!»
    Il misterioso ragazzo prese una sfera come il mio M-EC ma bianca e rossa, partì lo stesso medesimo raggio e di fronte ai miei occhi si materializzò una creatura, simile a un uccello, dorato
    “sto sognando, è tutto un grosso sogno”
    Il ragazzo mi prese, mi sollevò e mi mise su Pidgeot, salì anche lui e tenendomi fermo iniziò a far volare quella creatura
    Credo di aver perso i sensi durante il volo, li ripresi in una capanna, vicino un fuoco, sotto una coperta
    «Dove mi trovo?»
    «Hai ripreso coscienza finalmente»
    «Un momento, chi sei tu?»
    Dissi al ragazzo che mi era di fronte, seduto a un tavolo, un fisico nella norma, forse un po’ asciutto,capelli neri, abbastanza voluminosi con più punte, occhi... neri, l’iride era completamente scura. Sebbene potesse sembrare cupo e scuro aveva un viso rassicurante, non rispose subito, prese un po’ di tempo prima di dire
    «Sei alle rovine di Sinjoh, situate nell’esatto punto in cui l’uovo di Arceus si è schiuso miliardi di anni fa, esattamente fra la regione di Sinnoh e Johto»
    Ci capivo sempre di meno
    «Johto, Sinnoh, di che cosa parli? E poi rispondimi chi sei tu? Il mio nome è Nick Lutheroup! Quale è il tuo?»
    «Il mio è solo un nome»
    «Che razza di risposta è?»
    «La risposta che ti ho appena dato»
    Disse in tono più freddo della neve fuori la capanna
    «Oh, andiamo! Sai il mio nome, dovresti dirmi il tuo!»
    «Nessuno ti ha chiesto di dirmi il tuo nome, per quanto ne so non potrei che rischiare dicendo il mio nome a un tipo... strambo come te»
    «Un minimo di educazione»
    «Siamo su una montagna ghiacciata, nel nulla dove non viene mai nessuno, c’è solo una casa ed è di mia proprietà si da il caso, tu eri svenuto nella neve e non so nemmeno come sei arrivato qui, potevo lasciarti li a morire invece ti ho preso, ti ho portato in casa mia e ti ho scaldato col mio fuoco e ora vieni a parlarmi di educazione? Bah, strano non credi?»
    Abbassai lo sguardo
    «È... è vero, scusami, grazie per avermi salvato... ti sono debitore»
    «Allora smettila di rompermi col mio nome, riesci a muoverti?»
    Mi misi seduto
    «A quanto pare si»
    «Bene, almeno il freddo non ha preso i muscoli, non è il posto adatto in cui stare per un... il termine adatto sarebbe idiota, non te lo dico palesemente giusto perché sarebbe sgarbato da parte mia ma sappi che lo penso»
    “devo fare buon viso a cattivo gioco”
    «Ti porterò nella città più vicina appena la bufera cesserà»
    “meno male, magari li troverò un modo per tornare a cas... un momento, Jir! L’M-EC! Dove sono?”
    «Avevo uno zainetto con me, lo hai visto?»
    «Si, tieni, non ci ho guardato dentro, non ti preoccupare»
    Tirò lo zaino fuori da sotto il tavolo e me lo passò, tirai un sospiro di sollievo
    “l’M-EC è qui dentro per fortuna”
    Lo presi, provai a far uscire Jir ma qualcosa andò storto, Jir non si materializzava
    “Jir! Jir è sparito!”
    «Che strana Pokéball che è quella»
    «Pokéball?»
    «Beh, è una Pokéball vero? Me ne intendo di queste cose»
    “che si riferisca all’M-EC?”
    «Non so di che tu stia parlando»
    Il ragazzo prese un pezzo di pane quasi deluso, lo spezzò e me ne passò una metà per farmi mangiare qualcosa
    “Come vorrei che questa bufera finisse in questo istan...”
    Prima di finire di pensare una cosa simile sentii un verso acuto
    “Questa voce, è Jir?”
    La bufera cessò in quell’attimo
    «Che strano»
    Disse il ragazzo senza nome
    «La bufera...»
    Continuai io
    «Si, è sparita all’improvviso, di sicuro non è stato niente di naturale a farla cessare>>
    «Niente di naturale?»
    «Hai battuto la testa o hai solo preso troppo freddo? Mi sembra di parlare con uno che viene da un altro pianeta, i Pokémon controllano gli elementi naturali e innaturali, hanno poteri speciali, alcuni superano l’immaginazione umana, è possibile che uno di questi abbia bloccato la tormenta»
    «Se la tormenta è finita vuol dire che potrai accompagnarmi da... qualsiasi parte basta che sia lontano da questo inferno di ghiaccio e neve?»
    «”inferno di ghiaccio e neve” e lo hai visto mezza volta, giudichi troppo le cose solo per una brutta esperienza»
    “ma ci gode a predicare ogni mia parola oppure gli viene naturale?”
    «Rispondi, potremo andare via di qui?»
    «Certamente si ma devo prima fare quello per cui son venuto qui, lo avrei fatto ieri ma sai, c’era un tizio svenuto nella neve»
    «Che dovevi fare?»
    «Di recente sono stati registrati parecchi terremoti da queste parti, diciamo che ultimamente il mondo stesso è vittima di catastrofi naturali, terremoti, tsunami, le stagioni sono stravolte, la primavera capita dopo l’autunno e dura un mese, seguita dal’inverno e poi dall’estate, si alternano a ritmi frenetici, il vento soffia incessante, ci sono tempeste che possono durare un mese, uragani, alcuni bifolchi sostengono che anche l’equilibrio fra vita e morte si stia alterando, non credo a queste stupidaggini. La “bufera fantasma” è la cosa meno strana. In condizioni simili alcuni dei luoghi sacri stanno crollando, uno a uno ogni tempio, Il tempio di magma di Groudon, quello del mare di Kyogre, la stessa Vetta Lancia, che ha resistito ad alcune delle lotte più epiche senza problemi sembra si stia distruggendo, sono venuto qui a controllare il più sacro dei luoghi, il tempio della creazione di Arceus»
    «Groudon, Kyogre, templi... che cosa stai dicendo?»
    «Scusa, mi ero dimenticato che sembri aver dimenticato tutto sul mondo, un Pokémon con poteri superiori si definisce Leggendario, i Pokémon Leggendari compiono imprese epiche con poteri che superano quelli dei normali Pokémon, furono creati prima dell’uomo, miliardi di anni fa, dopo le loro imprese si sono assopiti, alcuni sono andati in un’altra dimensione ma il loro potere viene tralasciato nei loro templi, costruiti con la loro potenza, preservati dagli uomini, se un tempio viene distrutto il potere del leggendario su questa terra si indebolisce, se anche il tempio della creazione dovesse soccombere... non oso immaginare gli sconvolgimenti di questo mondo, purtroppo si generano reazioni a catena e quando a un Leggendario sfugge il controllo del proprio elemento i disastri continuano»
    “che sia questa la catastrofe di cui parlava Arceus?”
    «È terribile!»
    «Lo è e purtroppo non si vede la soluzione a questo disastro»
    «Dobbiamo andare a controllare il tempio d’Arceus! Prima che riprenda la tormenta!»
    «Concordo, vieni»
    Aprì la porta di quel rifugio, uscì, tirò fuori la sua “Pokéball”
    «Pidgeot! Vieni avanti, concludiamo il nostro lavoro!»
    Pidgeot si materializzò di nuovo di fronte ai miei occhi
    «Monta!»
    “spero di non perdere di nuovo i sensi su quella bestia”
    Salii su Pidgeot, questo spalancò le enormi ali iniziò a batterle, si sollevò da terra e iniziò a volare veloce come un lampo, senza le nuvole, senza quella dannata tormenta quella terra appariva incredibilmente bella
    Poco ci volle prima che apparve un grosso monte, al suo interno c’era qualcosa, da più vicino iniziai a vedere colonne, arcate, un tempio nero e lucido, con enormi incisioni rappresentanti la stessa creatura che mi era apparsa in sogno, Arceus
    “Inizio a pensare che non fosse tutto un sogno”
    «Bravo!»
    Disse il ragazzo a Pidgeot
    «Rientra»
    E Pidgeot si smaterializzò
    «Questo è il tempio d’Arceus, esternamente è intatto, è massiccio, resiste ma è meglio controllare l’interno»
    Entrammo, il silenzio era inquietante, rotto soltanto dai nostri passi
    Subito dopo l’entrata c’era un muro, potevamo andare a destra o sinistra, da entrambe le parti c’era una piccola rampa di scale, sempre in quella magnifica pietra nera.
    Girammo a sinistra, salita la piccola rampa vidi cosa c’era oltre il muro: un’enorme incisione, la sala era triangolare, aveva un sacco di bassorilievi, un tempo doveva avere anche dei dipinti ma il tempo li avrà distrutti, si intravedeva ancora qualche traccia di colore, il soffitto aveva un buco grosso nel dipinto, per il resto mostrava un uovo immerso in una zona nera, vuota, circondato da un’aura di luce, le pareti avevano 3 dipinti, il primo rappresentava degli uomini che rendevano omaggio, che pregavano a una creatura rosata, con il colo lungo e una perla nella spalla, il secondo rappresentava altri uomini che omaggiavano un’altra creatura, blu questa volta, con delle placche grigie e quello che doveva essere un diamante nel petto, infine, l’ultimo dipinto, rappresentava un essere grigio e giallo, con dei tentacoli neri la cui punta era rossa, di forma affusolata, immerso in un mondo pieno di rocce fluttuanti, senza nessun altro.
    Il pavimento invece era la cosa più particolare, in equivalenza del centro di ogni parete, sul pavimento c’era un cerchio, blu per quello della creatura azzurra, rosso per quello della creatura rosa e viola per quello della creatura sola, questi tre cerchi erano a loro volta collegati da un grande cerchio ed erano ognuno il vertice di un triangolo, ribaltato rispetto alla forma della stanza. Al centro, in equivalenza dell’uovo sul soffitto, c’era un cerchio bianco.
    Iniziai a girare intorno al pavimento, c’erano delle incisioni sui cerchi, su quello blu c’era scritto
    Dialga, signore del tempo
    Su quello rosso c’era inciso
    Palkia, padrone dello spazio
    Quello bianco al centro aveva scritto su
    Arceus, creatore del mondo, essere della luce
    E infine, il cerchio viola era spaccato, le incisioni rotte lasciavano leggere solo alcune lettere
    G..ati.a, pa..on. d.. Ca.s
    «Giratina, padrone del Caos c’era scritto»
    Disse il ragazzo
    «Quei tre cerchi esterni controllano lo stato dei templi del Tempo, dello Spazio e del Caos, quando gli uomini hanno iniziato a lottare fra di loro il mondo distorto, il tempio di Giratina, è entrato in un caos che lo stesso padrone non sapeva controllare, finendo per distruggere una landa già desolata, quando è successo il cerchio del caos si è rotto
    «Jir!»
    «Quella voce... Jir! Jir dove sei?»
    «Jiiir»
    Sembrava quasi un urlo di gioia, Jir entrò volando nel Tempio
    «Che diamine di fine avevi fatto?»
    «Jir..»
    «Se mi trovo qui non è certo perché lo voglio io! Potresti almeno evitare di sparire lasciandomi morente sulla neve»
    «Ji...»
    «Come.. come è possibile?»
    Il ragazzo mi guardava shockato
    «Quello... quello è Jirachi!»
    “anche Arceus lo aveva chiamato così”
    «Quello è il Pokèmon Leggendario dei desideri!»
    «Un pokèmon leggendario... che tu sappia il suo tempio è già stato distrutto»
    «Jirachi non ha un vero e proprio tempio, secondo la leggenda Jirachi dorme per mille anni assopito in un cristallo custodito in una cometa, ogni 1000 anni si sveglia per soli sette giorni e vaga sulla terra esaudendo i desideri della gente, la sua cometa è il suo tempio»
    “La sua cometa... un momento! La sua cometa è andata distrutta! Bene! Ho ridotto i poteri di Jir!”
    «Jirachi è l’esempio vivente di come un leggendario può attingere al potere del tempio, Jir può aprire il suo terzo occhio che ha sul ventre attingendo al potere della cometa, quando il terzo occhio di Jir è aperto si pensa che sia fra i più potenti dei leggendari, purtroppo non si ha certezza visto che l’ultima volta che Jirachi si è fatto vedere è stata mille anni fa»
    «Ecco... non so come dirtelo, quando ho risvegliato jir ho... accidentalmente distrutto la sua cometa»
    «Risvegliato? Hei, un momento! Come hai fatto a distruggere una cometa?»
    «Guarda»
    Presi il berretto che mi aveva dato lui e lo colpii con l’M-EC, svanì all’istante
    «Hai “catturato” il tuo cappello?»
    «Più o meno»
    Azionai l’M-EC di nuovo, l’unica cosa che riuscii ad ottenere fu una manciata di lana sfilettata
    «Questo congegno, chiamiamolo M-EC se vuoi, riesce a tramutare in energia degli oggetti, tuttavia, quelli pervasi da troppa energia rischiano di mandarlo in sovraccarico, in seguito l’M-EC può riprodurre grazie alla stessa energia che ha assorbito la struttura atomica dell’oggetto, tuttavia senza un’energia sufficiente non riesce a riprodurre la struttura molecolare»
    «Stai dicendo che riesce a ricreare la lana ma non riesce a ricrearne altro che un ammasso informe, poco più che “polvere di lana”?»
    «Più o meno è cosa volevo dirti, si, non solo, riesce a “catturare” anche un Pokémon, se così li chiamate, l’energia contenuta dentro di loro riesce a riprodurre la struttura molecolare e a preservarne la vita, o almeno vale così per Jir»
    «Ok ma come puoi tu aver disintegrato una cometa?»
    «Ho provato a... Catturarla, si è spezzata a metà, una parte ha avuto un impatto con l’atmosfera, non aveva più la sua forma originale e si è distrutta in poco meno di dieci secondi, cosa ne è rimasto era un cristallo da cui si è risvegliato Jir»
    «E l’altra metà della cometa?»
    «Non lo so, immagino sia ancora da qualche parte nello spazio ma privata della sua forma non può far altro che muoversi senza controllo, finirà per colpire qualcosa, anche se più piccolo di quel che resta di sicuro basterà a disintegrarla»
    «Questione di tempo... lo sono anche i tuoi giorni con Jir»
    «Che vuoi dire?»
    «Jir deve dormire mille anni, si può svegliare solo per sette giorni, Arceus, secondo le leggende, impose questo vincolo da quando gli uomini iniziarono ad abusare dei suoi desideri»
    Guardai fuori, era il tramonto
    “tra poche ore sarà passato un giorno, me ne restano altri 6”
    «La cosa che mi chiedo: Jir viaggiava assopito nella sua cometa, nel suo tempio, ora che è distrutta dove potrà riposare?»
    «Non è il mio mondo, non conosco le logiche, le storie di questo mondo e non posso capirci molto, l’unica risposta che mi sento di darti è molto stupida: aspettiamo e vediamo»
    «Non è il tuo mondo? Mi sembrava strano che parlassi di una meteora di cui non avevo sentito parlare, sicuro di non star delirando? Tutto questo è assurdo»
    «Nel mio mondo non ci sono Pokémon, niente Pokéball, questo stesso mondo è assurdo per me»
    Poi per un attimo ebbi un Flashback
    “«Non è un caso se hai in possesso il tuo congegno, l'M-EC. Il destino ha voluto unire le invenzioni dei due mondi, ancora una volta»”
    “I due mondi! Ora ho capito! Il mio mondo e questo sono i due mondi di cui parlava Arceus!”
    «Continuo a pensare che tu abbia una rotella fuori posto, ti porto a far vedere in città, ora si sta facendo tardi, è meglio partire»
    Puntai l’M-EC contro Jir, tentai di imitare quel ragazzo
    «Jir, ritorna qui»
    Il ragazzo scoppiò a ridere
    «Che c’è?»
    «No, niente, sei leggermente ridicolo»
    Non vedevo l’ora di levarmelo dai piedi
    «Pidgeot, avanti, torniamo a casa!»
    Di nuovo quell’enorme creatura dorata
    Uscimmo al fianco di Pidgeot da quell’enorme e magnifico tempio
    «Monta!»
    Mi disse quando eravamo fuori dal tempio
    «Ci metteremo tanto tempo, ti porto con me ad Azalina, dobbiamo attraversare una regione, salvo imprevisti... quello è il tramonto, dovremmo arrivare a casa mia per mezzanotte, ora basta parlare, Pidgeot, più veloce del vento, portaci ad Azalina in un lampo!»
    Pidgeot doveva essere abituato a questo genere di ordini e a questo genere di lavori, si alzò in pochi rapidi battiti, dopo volò veramente più veloce del vento, volavamo talmente veloci che non riuscivo a sentire bene le parole del ragazzo che era seduto davanti a me
    «Jir sarà un Pokémon leggendario, Nick, ma io non ho mai visto un Pokémon più veloce di Pidgeot»
    «Vedi spesso molti Pokémon?»
    «Quando sarai ad Azalina te ne farai un’idea, il mio lavoro me ne fa vedere più di quanti immagini»
    «Lavoro? Hai 16 anni! Che razza di mondo perv...»
    «Oh, non fare il moralista! Non è un vero e proprio lavoro ma permette di guadagnare, chiamala occupazione, i veri a lavorare...»
    Disse dando un colpetto al collo di Pidgeot
    «...Sono loro, io non lavoro neanche un giorno»
    «Alcuni lo chiamerebbero sfruttamento»
    «Non è sfruttamento se la vittima è consenziente, lo spirito della lotta viene tramandato da millenni, è quasi un istinto... eppure...»
    «Eppure?»
    «Esistono Pokémon intelligenti, che si distaccano da questo istinto entro certi limiti, ogni Pokémon lotta con un altro, a volte per una vera e propria lotta animale, altre volte perché costretti dalle situazioni ma il più delle volte... sembra girare voce che si allenino, una sorta di selezione naturale? Che può dirlo, senza contare che i Pokèmon discendono da Arceus, perché avrebbe dovuto creare delle forme di vita imperfette per farle evolvere? Nessuno sa rispondere a queste domande, sono dilemmi di questo mondo che nemmeno i più esperti sanno risolvere»
    «Il vostro mondo è pieno di misteri...»
    «Il più grande che ho avuto fra le mani era di un idiota, un impiccione ficcanaso che si era rincitrullito e credeva di venire da un altro mondo»
    «Immagino sia difficile credermi, anche io penso che farei fatica se non fosse per l’M-EC, anche tu sostieni che non c’è nulla di simile al mondo... o almeno nel tuo»
    «Se cosa ho detto è vero non lo sapremo prima di arrivare ad Azalina, li chiederemo a mio zio, Franz, il più grande esperto di Pokèball esistente»
    «Famiglia prestigiosa la tua eh?»
    «Fh, io sono il più famoso della famiglia»
    «Cosa?»
    «Te lo mostrerò in città»
    Sentii una strana sensazione sul naso, poi sulle labbra
    «Questa... è pioggia»
    Dissi io
    «Prima il cielo era sereno, ora sta per scoppiare un diluvio, non è naturale tutto questo»
    Guardai il mio orologio
    “Come diavolo? Mezzogiorno? Ah già, si sarà scombussolato nel “viaggio” e nella neve”
    «Che ore sono?»
    «Le 21! Siamo a metà strada più o meno, siamo sopra un monte chiamato Monte Argento, mancano altre tre ore, se acceleriamo forse usciamo dalla tempesta e arriveremo in appena un’altra ora ma dovremmo sforzare Pidgeot!»
    «Mi duole chiedertelo ma se restiamo nella tempesta potremmo arrivare domani»
    «E va bene, Pidgeot, usa Ventinco...»
    Ci fu un lampo e contemporaneamente sentii un boato, io non sentii dolore ma Pidgeot era cosparso di staticità elettrica
    «Merda! Pidgeot! Pidgeot coraggio! Pidgeot, svegliati, ora! Pidgeot!»
    Solo allora notai che Pidgeot era svenuto, in poco la resistenza dell’aria costrinse le ali a chiudersi.
    Precipitammo.
  6. .
    “Questa creatura...”
    «Nick!»
    “Ha parlato! No, un momento, è mio zio. MERDA, MIO ZIO!”
    «Nick sei li?»
    “Non so se funzionerà ma l’M-EC dovrebbe ricomporre la tua struttura molecolare perfettamente, dovrebbe preservare la tua vita”
    Senza pensarci due volte puntai l’M-EC contro quell’esserino, non potevo permettere che mio zio se ne impadronisse, lo avrebbe venduto a chi sa quale laboratorio per un po’ di fama e la giusta quantità di denaro.
    «Nick dove sei?»
    Lo sentivo sempre più vicino, presto mi avrebbe visto e sarebbe stato difficile spiegare perché ero fermo davanti al buco che il cristallo aveva formato cadendo a terra, superai il buco e mi stesi per terra facendo meno rumore possibile. Mi finsi svenuto.
    «Nick! O mio dio, Nick! Stai bene! Cosa hai?»
    Sono sempre stato un grande attore
    «Io cosa ho? Niente, mi gira solo molto la tes...»
    Finsi di svenire, di nuovo
    «Nick!»
    Mi prese a schiaffi
    “Ma che mi tocca fare?”
    «Nick alzati!»
    «EH, zio, che c’è?»
    «Nick, riesci ad alzarti?»
    «Dove siamo zio?»
    «Nel bosco a bordo città, ricordi? Dovevamo testare l’M-EC»
    «Ora ricordo, cosa è successo?»
    «Un piccolo frammento di cometa si è staccato ed è caduto nel bosco, ti ho perso di vista e quando ti ho trovato eri svenuto»
    «Capisco... cosa... cosa potrebbe essere stato?»
    Mio zio guardò il fosso dietro i miei piedi
    «Probabilmente ti sei spaventato davvero troppo e sei inciampato, nel tuo stato di iperagitazione la caduta ti avrà spaventato al punto da farti perdere i sensi... credo»
    “Come fa a a bersela?”
    «Dove è che siamo?»
    «Siamo quasi ai margini del bosco, riesci a camminare?»
    «Non lo so, non credo»
    «Poggia il braccio sulla mia spalla e andiamo»
    Finsi di zoppicare un po’, mio zio si preoccupava sempre per me, si era anche dimenticato dell’M-EC.
    Ormai era notte, era stata una giornata estenuante ma non potevo addormentarmi così.
    “mio zio domani si sveglierà e si ricorderà dell’M-EC, non mi sarà consentito toccarlo con tanta facilità, devo nascondere quell’essere altrove”
    Se c’era una cosa che adoravo di quella casa era l’albero, un bel melo, bello grosso che arrivava fino al secondo piano di fronte alla mia finestra. Mio zio dormiva al piano di sotto quindi potevo anche consentirmi un rumore di tanto in tanto
    Presi l’M-EC dalla mia borsa, aprii la finestra e mi lanciai contro il melo sperando di prenderlo per davvero.
    Presi uno dei rami più grossi su cui avevo stretto un panno per non scorticarmi le mani, iniziai a andare verso il tronco, da li fu facile scendere.
    “Dove posso nasconderti?”
    Ripensai a tutti i luoghi abbandonati in città, luoghi da cui era impossibile fuggire per lui.
    “La casa abbandonata dei Freda!”
    I Freda si erano trasferiti in America da tempo lasciando incustodita la vecchia casa, strutturalmente era in buone condizioni ed era impossibile entrare senza chiavi, caso vuole che avevo visto Francesco, il figlio dei Freda aprire casa una volta che era senza chiavi.
    “maledizione... ma perché sto facendo tutte queste storie? Magari è anche morto dopo la conversione in energia!”
    Feci uscire quel piccolo mostro dall’M-EC
    «Jir!»
    «Vedo che sei ancora vivo, peggio per me! Ora devo trovare un posto dove nasconderti, quanto vorrei le dannate chiavi della casa dei Freda! Avrei risolto ogni cos...»
    «Jir!»
    Mi sentii in mano qualcosa, aprii il pugno e restai incredulo
    <<questa... questa è una chiave!»
    «Jir»
    Sembrava compiaciuto
    <<come è possibile? Aspetta sarà mica la chiave dei Freda?»
    «Jir>>
    Disse annuendo
    «Tu mi capisci?»
    «Jiiir!»
    «Sai, credo che ti chiamerò Jir, visto che non dici altro, devo essere davvero morto qualche ora fa, tutto questo è assurdo>>
    Andai per curiosità a testare la chiave sulla porta di casa Freda, girava, senza intoppi.
    Aprii la porta, polvere, polvere ovunque ma almeno avevo un posto dove farlo stare.
    Chiusi la porta per controllare lo stato di casa
    «Jir?»
    «Tu ora starai qui, non potrai più uscire da questa casa»
    Jir sembrava quasi triste a sentir quelle parole
    «Io ora devo andare, tornerò a farti visita domani ok Jir?»
    «Jir.»
    Sembrava contrariato
    «Jiiir!»
    “Non riesco a muovermi!”
    «Jir! Jiir!»
    Le porte, le finestre erano circondate da un alone rosato
    “Che razza di piccolo demonio è?”
    Pensai in preda al terrore, riuscii a muovermi di nuovo
    «Jir!»
    Ora sembrava di nuovo felice
    «Jir, io devo andare, non posso restare qui»
    «Jir»
    Non voleva saperne, non potevo uscire, dovevo restare li con lui
    «Mi arrendo, cosa vuoi fare con me?»
    Iniziò a volare
    «Jir, tu voli!»
    Eravamo al buio per evitare di far capire che c’era gente in casa ma riuscivo a vederlo bene anche senza luce: uno spettacolo, ruotava piano, volteggiando qui e li in un vortice fatto di quei piccoli nastrini gialli
    «Jir»
    Si fermò a mezz’aria, alla mia altezza
    «Jir! Sei spettacolare, che poteri hai?»
    «...Jir!»
    «Me l’aspettavo una risposta simile»
    Mentre Jir volava uno dei tre fogliettini verdi si staccò dalla testa, era quello della punta superiore.
    Lo presi e riprovai a leggerlo, aveva degli strani disegni, figure con un occhio solo, simili a lettere
    “Guarda, quella sembra una N”
    “Quella una K”
    “... Un momento”
    Inorridii quando riuscii a capire tutta la scritta, erano solo quattro lettere:
    N I C K
    «Jir? Jir cosa è questo?»
    La palpebra che Jir aveva sulla pancia si aprì, uscì un grosso occhio blu
    «Jir cosa stai facendo?»
    «Jir!»
    Era una voce spaventosa, cupa, rabbiosa
    «JIIIIIR!»
    Diede un ultimo urlo, poi iniziai a non distinguere più nulla, svenni e questa volta per davvero.
  7. .
    C’era uno strano silenzio, un insolito silenzio. Giratina era appena crollato sulla fortezza che aveva gettato nel Chaos tre mondi, fu il boato che ne seguì a rompere quella calma insolita, quella calma era l’ultimo resto del più grande, del più importante scontro che i nostri mondi avessero mai visto. Il bene contro il male, Paul contro Nick, Ho-oh contro Giratina, tutto finì con la sconfitta del male ma in quella indecorosa sconfitta anche il bene fu trascinato nell’oblio.
    <<cosa pensi di fare ora? Giratina, il mio asso nella manica, ormai non può più aprire gli occhi, a essere sincero non so se li riaprirà mai, siamo bloccati qui, nel Mondo Distorto, a metà fra una dimensione e un’altra... Vuoi uccidermi? Prego, fai pure se questo ti servirà a qualcosa, nella vaga possibilità in cui Giratina si rialzerà senza di me come farai a comandare l’apertura del portale? Pensi sul serio che ti ubbidirà solo perché sei il grande Paul il “magnifico”? Non siamo in una favola, Giratina è la Bestia Sacra del Chaos e sono l’unico capace di domare quell’essere demoniaco, una volta sveglio ti darà la caccia, sempre, uccidila e resterai qui in eterno>>
    Nick mi guardava con un’aria compiaciuta, aveva perso e ne era perfettamente consapevole eppure pareva divertito dalla situazione, sapeva che anche se lui aveva perso io non potevo muovermi senza il portale di Giratina
    <<una grossa carica energetica basterebbe a far strappare lo spazio fra i due mondi e aprire un varco di fortuna>>
    Azzardai io tentando di intimorirlo
    <<una carica energetica? È ridicolo, per quanto Ho-oh sia potente non è capace di sprigionare tale energia e nemmeno Latias, fattene una ragione: sei bloccato qui, nel Mondo Distorto, nel mio mondo>>
    “Merda! Non ne vuole sapere! Andando di questo passo finirò per perdere, lo ho battuto in battaglia ma non ho ancora vinto la guerra”
    <<quindi>> ruppi il silenzio, un silenzio meno insolito di prima <<cosa pensi di fare? Uccidermi? Sei ricercato dalla polizia di due mondi diversi, pensi sul serio di riuscire a scappare ancora? Ho capito tutto sui tuoi piani tranne il movente, dove attaccherai, chi ucciderai, cosa distruggerai. Sei come un libro aperto ormai!>>
    <<no, non voglio ucciderti, non ancora>>
    <<vecchie memorie che tornano a tormentarti? Sei sempre stato piuttosto nostalgico>>
    <<per tanto tempo sei stato cosa più si avvicinava a un amico per me, non ti ucciderò, non ho mai voluto ucciderti ho solo voluto scavare dei grossi solchi nella tua mente e nella storia del mondo, solchi che hai colmato prontamente, non c’è che dire ma posso sempre farne altri>>
    <<io non ucciderò te, tu non ucciderai me, il Mondo Distorto è sempre stato come una seconda casa per me, la sfida contro l’uomo misterioso, i nostri vecchi rifugi, se abbiamo fortuna c’è addirittura vecchio cibo in polvere nel nostro rifugio alfa, se hai intenzione di collaborare fin quando siamo qui dentro indicami la strada per quel posto>>
    <<vuoi camminare? Ho sempre costruito i rifugi molto distanti fra loro, a piedi non sarà facile>>
    <<per un po’ ti consentirò di cavalcare insieme a me e Ho-oh, riprenditi Giratina>>
    Montammo su, io ero seduto come sempre sulla parte superiore della schiena di quel meraviglioso Pokémon, tenendomi stretto a quel collo certe volte mi sembrava quasi di sentirne il respiro anche nel mezzo delle battaglie anche se quando Ho-oh doveva scendere in campo era meglio non avvicinarsi a causa della sua furia e dell’immenso calore che sprigionava. Nick era seduto quasi sopra la coda, latias era fra le zampe di Ho-oh, anche lei priva di sensi.
    In quella zona Nick aveva trovato il modo (magari con molti Pokèmon volante) per allontanare le nubi tossiche che si formavano con lo squilibrio fra mondo esterno e Mondo Distorto ma subito un po’ distanti dal castello collassato le nuvole iniziarono a comparire copiose, Ho-oh aveva già solcato i cieli, se così si può definire uno spazio nero senza fine con solo isole di rocce fluttuanti sotto di se, di quel mondo molte volte e ne conosceva bene i pericoli ma bisognava sempre stare attenti.
    Passarono le ore prima che Nick mi chiamò, io allentai la presa sulle strisce di cuoio che avevo messo a Ho-Oh come imbracatura e gli scesi vicino
    <<cosa c’è?>>
    <<il rifugio alfa dovrebbe essere a pochi minuti da qui, riconosco quell’enorme montagna bucata!>>
    <<non mi hai ancora raccontato la storia di quella montagna!>>
    <<avremo il tempo per le storie, ora pensa a guidare questo pappagallo multicolore!>>
    Effettivamente Ho-oh era... un perfetto idiota. Uccello di sembianze e nel cervello se lasciato senza guida un attimo era capace di proseguire dritto sbagliando una strada che aveva fatto migliaia di volte così tornai su arrampicandomi lungo le imbracature di cuoio.
    Pochi minuti dopo iniziai a riconoscere molto bene il territorio, diedi uno strattone a una delle redini, Ho-oh iniziò a scendere in picchiata in una pazza acrobazia fra quelle isole disperse nel Chaos, appena scesi sotto un’isola si vide chiaramente la porta nascosta nel fianco della montagna
    <<questo è il mio rifugio migliore, forse anche migliore del forte da cui ho innescato una bomba di terrore nel mondo>>
    <<di sicuro è la montagna più grande del mondo distorto, degna di essere il nostro rifugio alfa>>
    <<sono anni che non entro qui dentro, almeno non ci saranno topi o altro, non è possibile mantenere la vita qui dentro nemmeno per le persone se non si ha un piano di sopravvivenza>>
    Ho-oh ci lasciò in quell’immensa entrata, la porta era nascosta da una grossa conca naturale della montagna, conca coperta da un’altra isola. Nessuno avrebbe mai trovato un rifugio simile, Nick almeno riuscì a fare le cose in grande, letteralmente. Ho-oh passava tranquillamente sotto l’enorme porta e, calcolando lo scopo per cui era nato il rifugio alfa le dimensione e la capienza erano di primaria necessità.
    <<avevo fatto costruire una sorta di infermeria per il nostro team, non sono attrezzati anche per latias ma per gli altri dovrebbe funzionare>>
    <<ho-oh, seguimi!>>
    Non sono mai stato un tipo molto concorde all’idea di Pokèball, il finto legame che stabilisce la Pokèball con il Pokèmon è assurdo, Ho-oh è di Nick infatti, è stato lui a catturarlo e ha ancora la sua Pokèball ma Ho-oh è sempre stato mio sotto un punto di vista.
    <<giratina e Latias possono stare qui, la sala è automatizzata e per nostra fortuna funziona ancora, Ho-oh può salire con noi nella sala... notte, per quanto notte e giorno possano cambiare qui dentro, li, se ricordi, c’è un riparo anche per lui. Noi possiamo mangiare qualcosa se ti va di aiutarmi a cercare>>
    Senza farmelo ripetere due volte mi allontanai da Latias e seguii Nick
    “c’è davvero da fidarsi? Ha tentato di uccidermi! Eppure una parte di me pensa che non avrebbe mai il coraggio di pugnalarmi alle spalle proprio ora, no, Nick ha sempre colpito in faccia”
    <<al diavolo! Le provviste sono andate! Rovinate del tutto!>>
    <<era comprensibile, Nick come faremo a sfamarci?>>
    <<non volevo arrivare a tanto ma... per vivere nel mondo distorto ho allevato Pokèmon, sapevo che un giorno sarebbe arrivata un’emergenza e quindi...>>
    <<hai allevato Pokèmon? Beh l’idea mi disgusta ma siamo soli in un intero mondo, niente cibo ne acqua, forse riusciremo sfruttando i loro poteri a far crescere qualcos...>>
    <<le piante non crescono come nel mondo normale qui, intanto che aspetti che qualcosa cresca sarai già morto di fame, l’acqua può servirci, il fuoco pure e... il resto...>>
    <<non vorrai arrivare a tanto?>>
    “è comprensibile in una situazione di emergenza”
    L’idea disgustava entrambi ma non avevamo scelta, dovemmo mangiare Pokèmon.
    Passavano minuti, ore e giorni, o forse erano settimane? No, credo fossero mesi ma che dico anni! No, forse erano solo istanti, è difficile capire da quanto tempo sei li dentro quando l’intero scorrere del tempo è Chaos, quando sei da solo nel Mondo Distorto devi trovare qualsiasi cosa per tenere occupata la mente e quando sei li dentro col tuo peggior nemico la cosa può diventare pericolosa.
    A Nick è sempre piaciuto parlare di se stesso e a me è sempre piaciuto ascoltare, Giratina non dava segni di miglioramento e dovevo inventarmi qualcosa, l’unica cosa che potessi chiedergli, l’unica storia abbastanza lunga che mi veniva in mente era la sua storia, la nostra storia; l’unica storia abbastanza bella perché potesse essere raccontata era la storia di quell’enorme leggenda che pian piano si andò affermando, la storia che venne scritta attraverso il tempo, la storia dei tre mondi, degli Dei e dell'eterna guerra fra Tempo, Spazio, Chaos, Creazione e Distruzione.
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    Eh già, ho chiamato un po' di gente a raccolta :D
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    Dark è l'"addetto" ai link, una volta toccava a me ma non trovavo nulla di buono D: comunque mi dispiace se hai trovato problemi a scaricare, sono sicuro che dark risolverà tutto subito.
    Detto questo Benvenuto su TPS0, grazie mille per i complimenti, leggi il regolamento e divertiti ^^
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    Benvenuta :D
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    benvenuto Miky ^^
    Mi dispiace per il ritardo con cui ti scrivo, leggi il regolamento e divertiti
    Se ti serve una mano con i forum o a completare il pokedex chiedi a me!
    Ancora benvenuto e divertiti ^^
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    Annuncio con sommo dispiacere che le prove staffer vecchie (Hidregonultra e ash e degli altri candidati da poco non parlo di voi quindi) sono terminate e che di tutti voi avete fallito, o meglio tutti tranne ale che sebbene indisposto dato che il GDR è in ristrutturazione ha dato una mano di tanto in tanto ed è stato presente specialmente in questi giorni.
    Chiunque ha fallito la prova non si scoraggi: sono giusto, lo sapete per cui se siete in disaccordo con l'esito finale potrete dircelo apertamente e vi daremo spiegazioni o rivedremo il risultato finale della prova.
    Concludendo il discorso dei vecchi in prova passiamo ai vecchi staffer

    Dany e Lux
    Non stanno dimostrando grande presenza e sarebbe opportuno che appena letto il messaggio inizino a dimostrare presenza.
    Fra una settimana, letto o non letto verrete degradati non più a utente ma in prova staff, a quel punto riceverete un MP

    Si ringraziano infine
    Devasting Darkrai
    Il nostro caro Ray
    e il tetro Dark per gli aiuti dati in questi giorni

    Come già detto a i vecchi in prova (molti sono in prova da più di un mese, i nuovi arrivati non sono stati ancora esaminati) che non sono passati impegnatevi e fateci presenti dubbi, nessuno mangia nessuno.

    Infine mi scuso con ogni visitatore o utente per via della skin, essendo caricata su cantulix, un sito ormai chiuso, è "scomparsa".

    Grazie a tutti voi e buona fortuna ai nuovi in prova staff

    Gli admin di TPS0

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    il gdr è in ristrutturazione, se vuoi aiutare saremo lieti di accettarti
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    bentornato
    mi ricordo di te, eri quello che era sulla xat e quando il finto gionn detto anche
    ki sa ki sono?
    Ha insultato il forum di tork e io gli ho risposto per le rime ha detto
    "caz*o pynno fa uscire le unghie"
    Mi ricordo... comunque bentornato su TPS0!
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    DD quando la gente non avrà il diritto di postare qui sopra io non ci sarò più, tutti possono postare ciò che vogliono, noi abbiamo il compito di correggerli e non rimproverarli e basta, così li fai sentire degli idioti cosa che non sono.
    Sei un po' ipocrita figliolo, prima non volevi accettare critiche da me fin quando non ho avuto l'amministrazione e ora quadra chi fa la predica.
    Non hanno fatto niente di male per cui
    Pensa prima di postare
34 replies since 19/9/2011
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